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Anche il calice esige le buone maniere

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Anche il calice esige le buone maniere

Tecnologia e globalizzazione hanno trasformato in viaggiatori una larga fetta di umanità. Ma essere «navigati» non sempre garantisce di essere anche educati. Se appartenete a quella categoria che ama interagire con gli abitanti del luogo, e pensate che libare in compagnia sia il modo migliore per farlo, probabilmente troverete utili alcuni consigli.

Quando si viaggia in Argentina, Bolivia e altri paesi del Sud America occorre prestare attenzione al modo in cui si mesce il vino. È sconsigliato usare la mano sinistra, a meno che proviate una forte antipatia nei confronti della persona a cui lo state servendo e vogliate farglielo sapere. Per lo stesso motivo è un passo falso anche tenere la bottiglia al contrario, con il dorso della mano rivolto verso la tavola. Questa gestualità è ritenuta profondamente scortese in molte parti del mondo. Nel passato infatti veniva usata per mascherare l'uso di quei temibili anelli, tanto cari a Lucrezia Borgia.

In alcuni paesi europei, come Cecoslovacchia, Slovacchia, Russia, più velocemente si beve più i calici verranno riempiti. Se non avete intenzione di tornare a casa in ginocchio è bene lasciare quasi intonso l'ultimo bicchiere che siete certi di poter reggere. La stessa cosa succede in Grecia con l'Ouzo che, anche se generalmente servito in bicchieri minuscoli, potrebbe alla lunga risultare fatale. Sempre in Russia è considerato sacrilego diluire la vodka, anche con il ghiaccio, perché se ne altererebbe la purezza.
In Giappone, se state bevendo alcolici, dimenticarsi del proprio bicchiere per dedicarsi a quello degli altri è considerato un segno di grande rispetto. In Vietnam non è consentito servirsi da soli nemmeno il tea. Tenete quindi d'occhio il bicchiere dei vostri vicini, quando è pieno meno della metà è giunto il momento di rabboccarlo. In caso gli altri commensali fossero meno premurosi, versate loro una piccola quantità anche se non ne hanno bisogno.


È un modo efficace per far capire che gradireste un altro drink. In Korea invece, se una persona anziana vi offre da bere, porgetegli il bicchiere con entrambe le mani in segno di rispetto per lui e la sua cultura.

Se nel mezzo di un'avventurosa vacanza nel deserto vi capitasse di essere ospitati per un caffè in una tenda beduina, ma non aveste intenzione di passare la notte insonne per un'overdose da caffeina, è bene ricordiate che, appena avrete finito la prima tazza ve ne verrà versata una seconda, una terza e così via nonostante i vostri tentativi di declinare l'offerta. Come interrompere il rituale? Semplice basterà restituire la tazza vuota dopo averla scossa, inclinandola leggermente due o tre volte. Quando in Nigeria vi invitano per un tea, è bene sappiate che l'etichetta impone al vostro ospite di servirne tre tazze, la prima non zuccherata, la seconda con un po' di zucchero e la terza decisamente dolce. Questo processo rappresenta l'evoluzione dell'amicizia, mano a mano che la conoscenza diventa più approfondita. Dovete berle tutte per non offendere il padrone di casa.

Si dice che nella Repubblia del Benin esista un curioso rituale riservato all'accoglienza degli ospiti. Quando il padrone di casa versa da bere, ne assaggia un sorso prima di passare il bicchiere. L'ospite dovrà assaggiare a sua volta e sputarne una piccola quantità sul pavimento. Questi gesti simboleggiano che la bevanda non è avvelenata e che l'ospite mostra rispetto per il ricordo dei defunti della famiglia prima di indulgere nei piaceri.

Anche in Inghilterra potrebbe capitarvi di assistere a rituali bizzarri come quello del passaggio del Porto. Il decanter dovrebbe idealmente continuare a girare sulla tavola verso sinistra, in senso orario, fintanto che il contenuto non sia terminato. Il motivo di questa usanza si perde nella notte dei tempi, ma le due tesi più supportate fanno riferimento sia alla posizione del babordo – in inglese port side – sul lato sinistro se si guarda la prua di una nave stando al timone, che alla possibilità di raggiungere la spada in modo più agile tenendo libera la mano destra. Qualora il giro dovesse bloccarsi sarebbe considerato estremamente maleducato farlo notare apertamente. È quindi consuetudine rivolgersi al responsabile dello stallo chiedendogli se per caso conosca il “Vescovo di Norwich”. Se la persona è avvezza al rituale continuerà il giro dopo essersi scusato, ma se la risposta alla vostra domanda fosse un no, dovrete invece replicare: è una gran brava persona, ma dimentica sempre di passare il porto.

Se amate degustare il vino lentamente, facendolo girare in bocca, dopo averne inalato l'inebriante profumo, la vostra vacanza ideale è sicuramente nella regione del Bordeaux, in Chianti o nella Napa Valley; potreste invece trovarvi a disagio partecipando ad una Supra - tipica festa Georgiana - dove è severamente vietato sorseggiare il vino. Esso deve essere bevuto tutto d'un fiato, e solo quando il Tamada - maestro di cerimonia designato – propone il brindisi. Il primo viene riservato alla Georgia, il secondo a Dio e il terzo all'ospite, gli altri a discrezione del Tamada; l'unica certezza è che saranno parecchi! Cheers.

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