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Cronaca di un crac annunciato “Lehman Trilogy” di Ronconi

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Cronaca di un crac annunciato “Lehman Trilogy” di Ronconi

Vita e morte di un impero finanziario senza eguali: Lehman Trilogy. Luca Ronconi occupa un posto speciale nel mondo teatrale per originalità e unicità, maestro di regia e vita, nelle sue scelte risponde solo alle pulsioni libere e in perpetua ricerca, senza mai perdere la capacità di riflettere con lucidità e intelligenza sui nostri tempi, stavolta si cimenta in una sensazionale e monumentale kermesse dinastica regalandoci in cinque ore di gran teatro Un’ epopea americana, lunga centosessanta anni. L'incredibile ascesa economica e il drammatico tracollo della Lehman Brothers, è raccontata in un complesso quanto perfetto meccanismo teatrale dove la Storia e le storie si intrecciano, tra le maree degli eventi e l'infiammarsi e bruciare delle esistenze individuali. La scenografia essenzialmente mirabile è un bianco e argenteo non-luogo semivuoto, qualche praticabile, sedie che appaiono e scompaiono, scritte luminose compitano la sequenza dei capitoli, un orologio onnipresente fermo sempre alla stessa ora, e a tratti una sbarra dove volteggia il provetto equilibrista di Wall Street Salomon Paprinskij, ben interpretato da Fabrizio Falco. Tutto prende il volo l'11 settembre (data fatidica) 1844 quando l'ebreo Henry Lehman capostipite e “testa” dinastica, un ruolo che calza a pennello al bravo Massimo De Francovich, da Rimpar, piccolo paesino della Baviera, sbarca a New York, per stabilirsi a Montgomery in Alabama, dove apre un piccolo emporio di tessuti. Tre anni dopo lo raggiungono Emanuel,” il braccio” dei fratelli Lehman, interpretato da Fabrizio Gifuni, meno avvezzo ai ritmi ronconiani pecca in alcuni tratti di troppa tecnica che lo rende poco spontaneo, e Mayer il piccolo detto Bulbe “la patata” magnificamente e ironicamente interpretato da Massimo Popolizio. Nasce così l'impero finanziario della Lehman Brothers Bank, grazie all' intuito e la determinazione di una triade da guinness dei primati formata da una testa, un braccio e una patata. Eccoci catturati nelle tre ore della prima parte( la più avvincente) nel cuore della saga smisurata, sfilano i personaggi in un rito verbale senza tempo tra narrazione e scena, in un inebriante cambio repentino di registri dai monologhi alla prima e terza persona, in un caleidoscopio di sfumature e gesti, quasi una ballata in versi e movenze con sorprendenti momenti comici fusi in : azioni, ossessioni, sperticate ascese finanziarie, potere, debolezze, sogni profetici, riti ebraici, guerre, suicidi, mentre il testimone dai patriarchi passa ai figli, in particolare a Philip, figlio di Emanuel che annota tutto meticolosamente in un agenda, incarnato egregiamente da Paolo Pierobon. Completano il cast altri interpreti nei vari ruoli generazionali e Francesca Ciocchetti che si destreggia nei vari ruoli di mogli Lehman. La seconda parte dell'album di famiglia, vede in campo gli eredi Lehman e l'inizio del tracollo, la consegna della storica banca agli speculatori predatori e la marcia funebre del tragico finale dove una telefonata annuncia il 15 settembre 2008 la caduta irrecuperabile del regno Lehman.
“Lehman Trilogy” di Stefano Massini. Regia di Luca Ronconi. Scene di Marco Rossi. Costumi Gianluca Sbicca. Luci AJ Weissbard.Suono Hubert Westkemper.

Interpreti: Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Martin Ilunga Chishimba, Paolo Pierobon, Fabrizio Falco, Raffaele Esposito, Denis Fasolo, Roberto Zibetti, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti, Lalla Maria Fernandez. Produzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa. Foto di scena Attilio Marasco. Lo spettacolo va in scena in due parti autonome della durata di 2h35min e 1h55min. In scena fino al 15 marzo- Piccolo Teatro Grassi- Milano http://www.piccoloteatro.org/

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