Cultura

L'islandese dalla formazione permanente

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yolo

L'islandese dalla formazione permanente

La più bizzarra è stata la collaborazione con OMAR SOULEYMAN: un ex cantante da matrimoni siriano che viene chiamato a remixare due tracce da Biophilia. La più improbabile quella con BRIAN CHIPPENDALE, il batterista della più micidiale noise band di inizi 2000, i Lightning Bolt: suona i tamburi in The Dull Flame of Desire, un pezzo di Volta cantato per metà da ANTONY, ma a dire il vero non fa niente di speciale – evidentemente, quello che contava era “avere il nome”. Semmai, sempre Chippendale picchia di più in Nattura, il singolo che Björk ha fatto uscire nel 2008. Stavolta, ai cori c'è THOM YORKE. Con Björk è sempre così: prendi un suo disco a caso, ed è zeppo di ospiti, amici, colleghi, eccentrici pescati dai più clandestini circuiti off-off. In un certo senso, ogni suo album vale come cartografia della musica che gira intorno – quella “giusta”, si intende. Nel 1995, erano TRICKY e GRAHAM MASSEY degli 808 State. Nel 1997, MARK BELL degli LFO, da allora una presenza fissa (ora che è morto, come farà?). Nel 2001 i MATMOS. Poi, a caso: MIKE PATTON, TIMBALAND, i congolesi KONONO N°1, il batterista freeCHRIS CORSANO, e adesso ARCA ma anche HAXAN CLOAK (uno dei protagonisti della nuova elettronica “oscura”). Per alcuni di questi musicisti, collaborare con Björk ha significato la prima e unica volta che il loro nome è finito in classifica. Per Björk, un indiscusso prestigio underground. Almeno è una che si informa.

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