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Quarta statuetta: Milena Canonero nella storia degli Oscar

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Quarta statuetta: Milena Canonero nella storia degli Oscar

Quarto Oscar per una delle artiste italiane più celebrate del cinema contemporaneo: Milena Canonero ha vinto questa notte un'altra statuetta, per i costumi di «Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson.

Nata a Torino nel 1946, ha studiato prima a Genova e poi a Londra, dove si è trasferita e ha approfondito tecniche e ricerche su arte e storia del costume.
Il primo regista che la coinvolge nella lavorazione di un film è nientepopodimeno che Stanley Kubrick, che la conosce tramite il giornalista Riccardo Aragno e le offre l'incarico di costumista per uno dei suoi capolavori: «Arancia meccanica» del 1971.

Soddisfatto del lavoro, Kubrick la richiamerà per «Barry Lyndon» del 1975 (grazie al quale la torinese vincerà il suo primo Oscar) e per «Shining» del 1980.
Nel 1982 arriva la seconda statuetta: tra i tanti premi ottenuti da «Momenti di gloria» di Hugh Hudson c'è anche quello per i migliori costumi.

Per il terzo Oscar bisognerà aspettare il 2007, quando verrà riconosciuto il suo splendido lavoro in «Marie Antoinette» di Sofia Coppola.
In mezzo, però, ci sono state altre cinque nomination: «La mia Africa» (1985) di Sydney Pollack, «Tucker, un uomo e il suo sogno» (1988) di Francis Ford Coppola, «Dick Tracy» (1991) di Warren Beatty, «Titus» (1999) di Julie Taymor e «L'intrigo della collana» (2002) di Charles Shyer.

La collaborazione con Wes Anderson è iniziata con «Le avventure acquatiche di Steve Zissou» (2004) e proseguita con «Il treno per il Darjeeling» (2007).
Con «Grand Budapest Hotel» si è superata ed è riuscita a valorizzare al meglio i tanti personaggi che si muovono all'interno del magnifico albergo che dà il titolo al film.
Il prossimo obiettivo? Raggiungere Irene Sharaff, vincitrice di cinque Oscar in carriera, mentre la regina delle costumiste Edith Head (otto vittorie in totale) è ancora piuttosto lontana.

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