Cultura

La «Carmen» dal cuore partenopeo di Martone

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TEATRO

La «Carmen» dal cuore partenopeo di Martone

Scombinata e sovversiva, da zingarella a filosofa, infine madama dei bordelli, ecco “Carmen” come non si era mai vista. Originale e spiazzante l'inedita versione del celebrato personaggio di Mèrimèe e Bizet, rivisitata dalla drammaturgia di Enzo Moscato, riadattata e diretta da Mario Martone, ha debuttato in prima assoluta al Teatro Carignano, immersa in un particolare appeal contemporaneo e napoletanissimo, dove il regista ha mescolato una frastornante trasversalità di linguaggi in una vorticosa tragisceneggiata in musica, piantata nelle viscere dell'humus partenopeo.

Un polittico mediterraneo e gitano fatalista, febbrile, allegramente disperato, anima, cuore, passione, corpo e voce di Iaia Forte, attrice dal duttile talento a suo completo agio nei panni di Carmèn, guappa e tosta regina dei quartieri spagnoli, “libera anche se è l'ultima ruota marcia di questo mondo”. Femmina dalle pulsioni e zuffe impudiche, mantide furiosa, dark lady degli emarginati, ancheggia, balla, canta, prorompe e irrompe, immersa in un mito nerastro tra tragedia greca e pandemonio dal brusio popolare. Superata l'onda marina del fondale in proscenio, incontriamo la gitana sanguigna e carnale accecata, da qui si sviscera il racconto a ritroso per noi “forestieri”.

Carmen affonda gli artigli nel passato macchiato dall'ostinata passione di Cosè, ben delineato da Roberto De Francesco, surdatiello veneto sedotto, fagocitato da una Napoli barbara che non tollerandone la stupidità dell'innamoramento, lo sospinge nel baratro di follia e perdizione. La musica di Mario Tronco rielaborata da Bizet, davvero bella, accompagna con foga l'intento registico, eseguita dal vivo dai multietnici componenti dell'Orchestra di Piazza Vittorio, per l'occasione anche scatenati attori, tra taverne e perticate in un enorme folcloristico carro canoro, totem itinerante di tammurriate e bisbocce collettive. Moscato e Martone sodali compagni di ventura, scompaginano il finale tradizionale, Cosè non uccide Carmen ma la priva della vista. Lei eroina pop e sciamannata si congeda: “Che vi devo dire? I' nun sò morta. Musica maestro”

Teatro Carignano - Torino
“Carmen” da Lacarmèn di Enzo Moscato
adattamento e regia di Mario Martone
In scena fino al 15 marzo
www.teatrostabiletorino.it/

18 marzo-2 aprile
8-19 aprile Teatro Argentina-Roma
21-26 aprile- Teatro della Corte- Genova
28-29 aprile Teatro Petruzzelli-Bari
5-17 maggio Teatro Strehler-Milano
20-24 maggio Teatro Il Rossetti- Trieste

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