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Il doganiere Rousseau in Laguna

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Il doganiere Rousseau in Laguna

Frainteso dalla critica che gli rimproverava l’assenza di formazione accademica e il suo primitivismo naif da autodidatta; amatissimo da artisti rivoluzionari quali Kandinsky e Picasso che lo ebbero nelle loro collezioni, il doganiere arriva in laguna con una mostra dal titolo Henry Rousseau, Il candore arcaico, nelle sale di Palzzo Ducale fino al 5 luglio prossimo.

Primo nume per i curatori della mostra , Gabriella Belli e Guy Cogeval, che ne hanno fatto il perno dell’espozione veneziana, il suo realismo candido, essenziale, virginale.

Le sue declinazioni essenziali e popolari al centro di quel capolavoro che è l’Incantatrice di serpenti, eccezionalmente prestato dal Museo D’Orsay come la spaventosa interpretazione de La Guerre, anch’essa prestata dalla collezione parigina, ovvero la sua straordinaria essenza dell’ordinario, come dal Parco con passanti proveniente dall’Orangerie, trovano inediti accostamenti in un raffinato gioco di antecedenti e seguenti, nel Trionfo della morte dello Scheggia come nell’Incontro di Rue Perrel n. 2 bis di Victor Brauner Pino sul mare di Carlo Carrà.

In rassegna quarantuno opere di Rousseau, che dialogano con artisti quali Kandinsky, Morandi, Carra o Frida Kahlo. La mostra promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia è prodotta da 24 ORE Cultura, Gruppo 24 Ore.

Henry Rousseau, Il candore arcaico, Venezia, Palazzo Ducale, fino al 5 luglio 2015

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