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#Violenza

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#Violenza

a violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruggitrice.

«Forza e violenza, ragione e impulso»: così s’intitola il capitolo VI del saggio La storia come pensiero e come azione (1938) di Benedetto Croce da cui abbiamo tratto la nostra citazione. Queste due coppie antitetiche hanno ingaggiato battaglia da sempre nella storia dell’umanità. A prima vista la forza e la violenza, con il loro fragore e terrore, sembrano dominare, a tal punto che il famoso storico inglese del Settecento, Edward Gibbon, riassumeva la secolare vicenda umana in una trilogia: «delitti, follie, sventure». In realtà, come indica il filosofo napoletano, a prevalere in profondità è l’altra coppia, “ragione e impulso”, perché essa è creatrice, a differenza della violenza che produce solo il deserto e la morte. L’impegno della ragione è, invece, fecondo, a patto però che essa conservi la sua autenticità e umanità e non si cristallizzi in ideologia rigida, in sistema che ignora il cuore e l’amore.

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