Cultura

Uno schiaffo è anche poco

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YOLO

Uno schiaffo è anche poco

  • –di Guia Soncini

A un certo punto ci si accorge che The Slap è la demolizione della generazione di mezzo: i quarantenni più da picchiare di tutti i tempi. Non uno non da schiaffeggiare, per poi dire, come i genitori del Novecento: te li tira dalle mani.
Il padrone di casa, quello al cui quarantesimo compleanno un cugino schiaffeggia un bambino altrui: moralista con le vite degli altri, e intento a insidiare la babysitter (nonché collaboratrice nello studio medico della moglie); la moglie, che fa una spropositata scena quando i suoceri (greci) annunciano che il loro regalo è portare l'intera famiglia in Grecia: una vacanza, come osano, lei è una professionista seria; lo schiaffeggiatore, che copula con le dipendenti nella concessionaria d'automobili d'epoca di cui è proprietario, la versione Brooklyn d'un commendatore vanziniano; la moglie, summa di tutte le donne accomodanti di uomini aggressivi; i fricchettoni genitori del piccolo teppista: lui che si fa arrestare a Occupy Wall Street (mi è esploso il rilevatore di luoghi comuni), lei divisa tra frignare e allattare un cinquenne, nonché offesissima quando le fanno presente che non sarà accettabile schiaffeggiare un bambino, ma pure suo figlio che roteava minacciosamente una mazza da baseball in direzione dei cuginetti non è esattamente un modello virtuoso.

E poi c'è Anouk. Io di Anouk non mi faccio una ragione. Anouk è Uma Thurman, ed è la zitella allegra. La cugina che non ha una famiglia: ha una carriera. È l'autrice di una serie tv di successo, va a letto col ventenne protagonista, è – ci illudono all'inizio – una donna risolta. Non può testimoniare riguardo allo schiaffo perché, essendo totalmente disinteressata ai bambini, in quel momento stava guardando la danza dell'accoppiamento tra il padrone di casa e la babysitter. Si chiede, dopo che scoppia il casino, come venga in mente all'umanità di fare figli. Vedi Anouk e pensi: finalmente una persona ragionevole. E invece.

In un tempo inferiore a quello che un'adulta impiegherebbe a valutare l'opportunità di dare una copia delle chiavi a una nuova colf, Anouk: scopre d'essere rimasta incinta per sbaglio (ultraquarantenne altoborghese con vita sessuale disinvolta che non utilizza contraccettivi: tanto valeva un unicorno); va dalla dottoressa sposata col cugino, ricevendone un predicozzo che più che a un ambulatorio di Brooklyn pare adatto a una Asl lombarda; le due discutono dei pazzeschissimi traumi legati alla maternità: la dottoressa ha appena scoperto che il preadolescente di casa guarda il porno su internet (detto col tono «ha accoltellato una compagna di classe»). A quel punto, folgorata dall'esistenza della cronologia di Google, Anouk corre a casa della madre, psichiatra cattivissima che le aveva detto d'essere in procinto di trasferirsi a Edimburgo perché s'era scocciata di stare a New York, e scopre che a Edimburgo ci va perché ha un tumore al cervello. Giacché sulla Nbc, la rete che in un tempo lontano e glorioso ci diede le complessità e le raffinatezze di Seinfeld e di The West Wing, nessuno è davvero stronzo: è che soffrono. (Per completare la trasformazione della Nbc in Rai 1, Anouk decide di tenersi il figlio e il ventenne.)
Per fortuna ci sono le altre generazioni.

I vecchi: Blythe Danner, la favolosa madre di Anouk che rimpiange i tempi in cui la figlia era un'oscura drammaturga («Mike Nichols ne andava pazzo»); la suocera greca, il cui commento all'incidente è «se certi mocciosi non li schiaffeggiano i genitori, qualcuno deve pur farlo»; l'avvocato che intende usare tutto per demolire la causa intentata dai genitori del moccioso, anche il suo essere nato prima del matrimonio: «La tradizione è importante per i giudici: mica crederete questa sia una società moderna?».
E i ventenni: il giovanotto cui tocca spiegare alla teoricamente scafata Anouk perché il festeggiato e la babysitter si siano fatti sorprendere a tubare: perché non hanno ancora consumato, la tensione sessuale incompiuta ti fa essere imprudente; e la ragazza, che si dimette dallo studio medico perché le piace sì il marito ma non vuole tradire la moglie. Ecco, quello è uno spin-off che vedrei: amanti affezionate alle mogli. Tutti, se possibile, sterili.

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