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Il meglio delle mostre di Pasqua: bronzi ellenistici, arte…

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migliaia di turisti nelle città d’arte

Il meglio delle mostre di Pasqua: bronzi ellenistici, arte africana, Palma il Vecchio...

Il fascino dell'archeologia, Palma il Vecchio e tanto Novecento nel meglio delle mostre da noi selezionate per le vacanze pasquali. Firenze ci propone un viaggio nella insuperabile potenza iconografica dell'Ellenismo, con «Potere e Pathos. Bronzi del mondo ellenistico» (a Palazzo Strozzi, fino al 21 giugno) in collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington e la soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana. Una grande esposizione che vede riuniti alcuni tra i maggiori capolavori del mondo antico provenienti da importanti musei archeologici italiani e internazionali come il British Museum, il Metropolitan di New York, gli Uffizi, il Kunsthistorisches di Vienna, il Museo archeologico di Atene, il Louvre e i Musei Vaticani. Statue monumentali di divinità, atleti e condottieri sono affiancate a ritratti di personaggi storici, in un percorso che conduce il visitatore nell'analisi delle tecniche di produzione, fusione e finitura del bronzo e alla scoperta delle affascinanti storie dei ritrovamenti di questi capolavori, la maggior parte dei quali avvenuti in mare oppure attraverso scavi archeologici che pongono i reperti in relazione ad antichi contesti come santuari, case private, cimiteri, spazi pubblici.

A Bergamo l’eccezionale monografica su Palma il Vecchio
Palma il Vecchio e le sue dame divenute “canone” di bellezza muliebre sono a Bergamo nell’eccezionale mostra “ Palma il Vecchio, lo sguardo della bellezza” curata da Giovanni Villa,. L’esposizione con oltre 30 capolavori, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private italiane e internazionali, tra cui gli Uffizi e Gallerie dell'Accademia di Venezia, la National Gallery di Londra, la Gemaldegalerie, il Kunsthistorisches Museum, l'Ermitage, il Louvre, è alla Galleria d'arte moderna e contemporanea (Gamec) di Bergamo fino al 21 giugno

A Torino Tamara de Lempicka
L'universo altero e glamour di Tamara de Lempicka con il corredo di suggestioni pontormiane e michelangiolesche, rivisitate in luce cubista, è a Palazzo Chiablese con la mostra a lei dedicata fino al prossimo 30 agosto. Sono ottanta le opere dell'artista polacca presenti in mostra, lungo un percorso diviso in sette sezioni. L'esposizione è promossa dal Comune di Torino ed è prodotta da 24 Ore Cultura–Gruppo24Ore.

A Milano con il Mudec arriva l’arte di mondi lontani.
Il nuovo Museo delle Culture ha aperto i battenti con le mostre “Mondi a Milano. Culture ed esposizioni 1874-1940” e “Africa. La terra degli spiriti”. Sono 17mila i metri quadrati di spazi espositivi ricavati nelle strutture dell'ex Ansaldo in via Tortona.
La raffinata mostra “Africa la terra degli spiriti”, curata da Claudia Zevi, fa il punto sul grande debito dell'arte occidentale con quella africana (basti pensare alle suggestioni di Picasso e Matisse) concentrandosi sul fondamentale rapporto di identificazione tra opera d'arte e soggetto della rappresentazione.

Milano crocevia di culture e centro d’esposizioni e d’avanguardie artistiche si racconta al pubblico attraverso la mostra “Mondi a Milano” (27 marzo- 19 luglio 2015). L’esposizione narra come il capoluogo lombardo abbia fatto proprie le esperienze delle altre culture europee ed extraeuropee nel corso dei suoi più importanti eventi espositivi: dalle mostre di arti industriali nella seconda metà dell'Ottocento, concepite alla stregua delle Esposizioni Universali, fino alla loro riformulazione nelle Biennali e Triennali degli anni Venti e Trenta del Novecento.

La Milano dei Visconti e degli Sforza a Palazzo Reale
Guarda all'arte lombarda della fine del Medioevo e del Rinascimento, attraverso le signorie dei Visconti e poi degli Sforza, fino alla frattura costituita dall'arrivo dei Francesi, “Arte lombarda dai Visconti agli Sforza, Milano al centro dell'Europa” al Palazzo Reale di Milano fino al 28 giugno 2015. Attraverso un ricco percorso a rifiorire è la raffinata vita di quelle corti che resero grande Milano. Circa duecentocinquanta opere in mostra, fra cui i manoscritti Liber Pantheon del 1331 e il Libro d'Ore Bodmer dalla Morgan Library, le vetrate dalla chiesa di Santa Maria Matris Domini di Bergamo, uniche del Trecento esistenti in Lombardia, alcune mirabili opere in marmo di Giovanni di Balduccio, del Maestro di Viboldone e di Bonino da Campione provenienti, oltre che dalla Lombardia, da importanti musei europei e americani, disegni, tavole e affreschi di Giovanni da Milano, di Giusto de' Menabuoi, del Maestro di San Nicolò dei Celestini.

Il Doganiere a Venezia
Amatissimo da artisti rivoluzionari quali Kandinsky e Picasso che lo ebbero nelle loro collezioni, il doganiere arriva in laguna con una mostra dal titolo “Henry Rousseau, Il candore arcaico”, nelle sale di Palazzo Ducale fino al 5 luglio prossimo.

Gli etruschi a Bologna
Sempre per gli amanti dell'archeologia, a Bologna si segnala «Il viaggio oltre la vita. Gli etruschi e l'aldilà tra capolavori e realtà virtuale», a Palazzo Pepoli fino al 19 aprile. L'esposizione, interamente incentrata sul culto dei morti presso l'antica popolazione italica, presenta capolavori del Museo di Villa Giulia, alcuni dei quali esposti per la prima lasciano Roma: ceramiche figurate, sculture in pietra nonché la trasposizione di una Tomba dipinta di Tarquinia (la Tomba della Nave), le cui pareti affrescate sono state «strappate» dalla camera originaria e rimontate in pannelli in maniera tale da ricostruire interamente l'ambiente tombale all'interno del Museo della Storia di Bologna. Si possono inoltre ammirare raffinati vasi attici da tombe etrusche tra cui la testa in terracotta di Hermes proveniente dal tempio di Apollo nel santuario di Portonaccio a Veio, e due sculture in pietra da Vulci e da Cerveteri.

Da Cimabue a Escher
Particolarmente ricco il carnet degli eventi bolognesi. La città emiliana è interamente protagonista nella mostra «Da Cimabue a Morandi. Felisa Pittrice» (a Palazzo Fava fino al 17 maggio) che raccoglie la bellezza di duecento opere provenienti da chiese, istituzioni e importanti collezioni private che illustrano, nel loro insieme, quanto di più significativo in campo artistico la città di ha realizzato nel corso di oltre sette secoli, mettendo in risalto quella specificità che l'ha resa uno dei centri più vivaci della storia dell'arte italiana ed europea. Un appassionante viaggio dal Duecento al Novecento, da Cimabue a Niccolò dell'Arca, da Vitale da Bologna al Parmigianino, dai Carracci a Guido Reni e Guercino, passando per Donato Creti e Antonio Canova, fino ad arrivare a Lucio Fontana, Arturo Martini a Giorgio Morandi.

Appuntamento cult, sempre a Bologna, con l'antologica dedicata al genio di Maurits Cornelis Escher, in corso a Palazzo Albergati fino al 19 luglio. C'è la possibilità di ammirare quasi tutti capolavori dell'artista che probabilmente più di ogni altro ha trasformato l'ambiguità visiva in ambiguità di significato: da «Mano con sfera riflettente» a «Giorno e notte», dal «Nastro di Möbius II» a «Casa di scale (relatività)», passando per «Altro mondo II», «Vincolo d'unione» e la serie degli «Emblemata».

Gli arabeschi di Matisse
Novecento protagonista indiscusso a Roma, dove alle Scuderie del Quirinale fino al 21 giugno, è in corso «Matisse. Arabesque», ricchissima antologica che raccoglie novanta opere del grande pittore francese con alcuni capolavori assoluti - per la prima volta in Italia - dai maggiori musei del mondo: Tate, Met, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni. L'esposizione intende restituire un'idea delle suggestioni che l'Oriente esercitò nella pittura di Matisse: un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto, un vero spazio plastico e offre un nuovo respiro alle sue composizioni, liberandolo dalle costrizioni formali, dalla necessità della prospettiva e della «somiglianza» per aprire a uno spazio fatto di colori vibranti, a una nuova idea di arte decorativa fondata sull'idea di superficie pura.

Morandi a Roma
Coordinate temporali analoghe per «Giorgio Morandi. 1890 - 1964», dettagliatissima ricostruzione del percorso artistico del pittore bolognese in corso sempre a Roma, nel Museo del Vittoriano, fino al 21 giugno. Ben 150 opere di cui 100 dipinti riunite in un percorso di lettura critica che tributa ancora maggiore giusto peso alle incisioni, attestazione di una attività non secondaria ma parallela a quelle pittorica che valse a Morandi nel 1953 il riconoscimento internazionale del Gran Premio alla Biennale di San Paolo in Brasile.

Se in ultimo capitate in Sicilia, da non perdere «Via Crucis. La pasión de Cristo» personalissima ricostruzione della tematica sacra a firma del pittore colombiano Fernando Botero (Palazzo Reale, fino al 21 giugno). Una vera e propria svolta nella carriera dell'artista che comunque non rinuncia al tratto originale del linguaggio che lo ha reso famoso.

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