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L’arte «egizia» di Modigliani

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londra

L’arte «egizia» di Modigliani

Arrivato a Parigi nel 1906, Amedeo Modigliani si era subito immerso nell'ambiente artistico della città, esplorando la sua vocazione di artista alla ricerca di una sua voce e di un suo stile. Per arrivare alla realizzazione della sua visione di bellezza senza tempo, Modigliani si era ispirato soprattutto all'arte egizia, ma anche all'arte greca, etrusca e buddista con la loro serena maestosità. Una mostra di disegni alla Estorick Collection di Londra, dal titolo “Modigliani, una voce artistica unica” traccia ora l'evoluzione di questo artista tra i più amati e ammirati del Ventesimo secolo.

‘Sentiva che la sua vita sarebbe stata breve e che la sua arte avrebbe invece avuto lunga vita, - spiega lo storico dell'arte Richard Nathanson, che ha contribuito a organizzare la mostra. – L'eternità dell'arte lo affascinava e per questo era attratto dalle forme del passato e in particolare dall'arte egizia. Così ha trovato il suo modo unico di raffigurare il volto umano, che vuole mostrare l'anima e l'essenza della persona.”

Nel 1910 l'incontro decisivo con Anna Akhmatova, che sarebbe diventata la sua musa ispiratrice. Altissima e bellissima, ricca di talento e di passione, la poetessa russa diventò subito per Modigliani l'archetipo del femminile. Nelle loro giornate parigine insieme, Modigliani la portò molte volte nelle sale egizie del Louvre per farle conoscere la sua fonte di ispirazione principale, e dipinse o disegnò numerosi ritratti della sua musa, gran parte dei quali sono andati perduti. La mostra riunisce tre ritratti che illustrano la passione dell'artista per questa donna straordinaria. “Akhmatova ha reso vive per Modigliani le figure egizie che lui tanto ammirava, é diventata per lui l'incarnazione terrena della dea Iside o della Sfinge, e come tale appare in questi ritratti,- ” spiega Nathanson. – Secondo me comunicano ancora la potente corrente elettrica che c'era tra i due.”

Altri disegni rappresentano cariatidi o kouros, in pose ieratiche e fisse, simboli eterni e anonimi più che ritratti di individui, in linea con la determinazione di Modigliani di sfrondare e semplificare la sua arte fino a renderla essenziale, pura e senza tempo. Nei disegni in particolare si può notare la sicurezza della sua mano di artista, che crea un'immagine scultorea, quasi tridimensionale, con poche linee tracciate sulla carta.
Queste opere restano eterne, proprio come Modigliani avrebbe voluto, senza essere scalfite dalle tragedie umane dei protagonisti di una storia d'amore impossibile. La Akhmatova tornò in Russia, dove visse una vita di tormenti, perseguitata dal regime sovietico. Modigliani dopo la sua partenza entrò nella spirale autodistruttiva che lo avrebbe portato a morire in miseria a 35 anni.

“E' una mostra preziosa anche perché sono opere nostre o provenienti direttamente dalla collezione di Paul Alexandre, amico gallerista di Modigliani, - spiega Roberta Cremoncini, direttrice della Estorick Collection. – Questa garanzia di autenticità é importante, date le numerose note polemiche sui falsi Modigliani in circolazione.”

Modigliani – A unique artistic voice
15 aprile – 28 giugno 2015
Estorick Collection of Italian Art, Londra
www.estorickcollection.com

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