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Tate Modern celebra l'arte dinamica di Sonia Delaunay

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Tate Modern celebra l'arte dinamica di Sonia Delaunay

LONDRA - La “mostra di primavera” di Tate Modern è perfettamente adatta alla stagione. La prima retrospettiva dedicata a Sonia Delaunay è un'esplosione di vitalità, un trionfo di colori e una celebrazione della lunga carriera di una donna straordinaria che ha attraversato tutto il Ventesimo secolo evolvendo e perfezionando la sua arte ma rimanendo sempre coerente e fedele a se stessa.

Già dalla prima sala della mostra, organizzata in ordine cronologico, si possono individuare quelli che sono rimasti i temi ricorrenti dell'arte della Delaunay: colore, forme geometriche, dinamismo e movimento. Nata a Odessa nel 1885, Sara Stern, come si chiamava allora, a vent'anni si era trasferita a Parigi come molti altri ebrei russi, entrando subito nel vortice della vita artistica della capitale.

Il matrimonio nel 1910 con il pittore Robert Delaunay aveva portato a un sodalizio artistico: insieme avevano creato il “simultaneismo”, creando composizioni astratte in colori contrastanti per creare effetti di forma e movimento nello spazio, applicando alla pittura le idee del chimico Chevreul sull'interazione dinamica dei colori. La pittura era solo uno dei molteplici interessi di Sonia, che ispirandosi alle tradizioni russe iniziò ad applicare le stesse idee alle arti applicate, creando ricami, abiti, arazzi, tende e oggetti per la casa. Disegnando e realizzando con le sue mani abiti per sé e per il marito diventava la personificazione delle sue idee, un'opera d'arte vivente.

Costretta a fuggire in Spagna dallo scoppio della prima guerra mondiale, Sonia aprì un atelier creando abiti, tessuti e interior design con le sue composizioni geometriche. Tornata in Francia continuò con la sua carriera eclettica, dipingendo quadri ma anche creando scenografie e costumi per i Ballets Russes e inoltre tessuti, abiti, lampade, sciarpe, cuscini, perfino scarpe, ombrelli e costumi da bagno. La sua casa era un ‘collage a tre dimensioni' aperto ai clienti, il suo studio un negozio e atelier.

Non esisteva un confine tra arte e illustrazione, arte e design, e neppure tra arte e musica o arte e poesia. I suoi quadri sono ispirati prima dal tango, poi dal flamenco e infine dal jazz. È stata la prima artista a inserire parole etesti nei suoi quadri. Una delle sue opere è l'illustrazione su carta di una poesia di Blaise Cendrars, altre sono una collaborazione con il poeta dadaista Tristan Tzara, un'altra è una tenda di stoffa dipinta con il testo di una poesia.

Le grandi sale di Tate Modern sono perfette per mostrare al meglio le opere spesso di grandi dimensioni della Delaunay, che sono ancora straordinariamente contemporanee. Appassionata di tutto quello che era nuovo e moderno, l'artista ha innovato e sperimentato tutta la vita. Dopo la morte del marito nel 1941 ha continuato a vivere la sua arte, diventando la prima pittrice vivente a meritare una mostra al Louvre. Ha dipinto fino alla morte a 94 anni nel 1979.

L'obiettivo della mostra di Tate Modern è dimostrare che Sonia merita di essere considerata un'artista a pieno titolo e non va ricordata solo come la moglie di Robert. L'obiettivo è centrato in pieno: la Delaunay diventerà fonte di ispirazione a una nuova generazione di artisti.

Sonia Delaunay
The EY Spring Exhibition
Fino al 9 agosto 2015
Tate Modern, Londra

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