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A Venezia apre il 9 maggio la Biennale Arte. Baratta: si completa la…

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56ma esposizione internazionale

A Venezia apre il 9 maggio la Biennale Arte. Baratta: si completa la trilogia avviata con Illumination 2011

VENEZIA - La Biennale arte riapre i battenti con un mese d'anticipo rispetto alle passate edizioni per “catturare” anche l'attenzione degli ospiti internazionali che visiteranno l'Expo di Milano. Due offerte culturali diverse che proiettano l'Italia sul palcoscenico mondiale. «È presto per dire se questo abbinamento funzionerà - dice a Il Sole 24 Ore il presidente della Biennale Paolo Baratta - ma è un tentativo di fare sistema e offrire un'immagine completa del nostro Paese».

Da oggi è per tre giorni le preview per stampa e addetti ai lavori, poi, da sabato 9 maggio, l’apertura ufficiale al pubblico di questa 56a edizione dell'Esposizione internazionale a 120 anni esatti dalla prima edizione del 1895. Si chiude quest'anno, precisa Baratta, una trilogia cominciata nel 2011 con l'Esposizione curata da Bice Curiger ,“Illumination”, ossia la luce come elemento autonomo e il pensiero illuminato colto nel rapporto tra opera e capacità di percezione. Poi nel 2013 la Mostra curata da Massimiliano Gioni aveva posto al centro il tema delle forze interiori e delle ossessioni creative (dal Palazzo enciclopedico al Libro rosso di Jung). Quest'anno il curatore, il nigeriano Okwui Enwezor, sotto il titolo “All the World's Futures” indaga il rapporto tra arte e realtà sociale e politica nell'incalzare dei fenomeni esterni. «Curiger, Gioni, Enwezor - osserva Baratta - tre capitoli di una ricerca sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull'arte contemporanea, questione critica dopo la fine delle avanguardie e dell'arte non-arte».

La mostra sarà affiancata da 89 partecipazioni nazionali nei padiglioni dei Giardini, all'Arsenale e nel centro storico di Venezia. Anche quest'anno la Santa Sede parteciperà con una mostra allestita nella Sala d'Armi dal titolo “In principio... la parola si fece carne” curata dal cardinale Gianfranco Ravasi presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

Il Padiglione Italia all'Arsenale organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali è curato da Vincenzo Trione con un messaggio audio di Umberto Eco sulla memoria.

Nel complesso Okwui Enwezor ha chiamato a raccolta 136 artisti provenienti da 53 Paesi, molti da varie aree geografiche cosiddette “periferiche”. Delle opere esposte 159 sono nuovi lavori. Artisti provenienti da tutte le parti del mondo impegnati a dare vita a un vero “Parlamento delle forme”.

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