Il David Letterman Show non è un talk show qualsiasi, ma l'«idea platonica» di talk show, il punto di riferimento indiscusso e indiscutibile del genere, modello cui rifarsi e termine di paragone su cui misurarsi per innumerevoli addetti ai lavori della televisione, il format che, in giro per il mondo, vanta il maggior numero di tentativi di imitazione.
Platone tuttavia non guardava la tv, altrimenti avrebbe saputo che, sul piccolo schermo, anche le migliori idee sono destinate a finire: e così, dopo 33 anni di interviste senza sconti, satira perfidissima e ospitate musicali da urlo, anche Mr. Letteran andrà in pensione, dopo l'ultima puntata fissata per il prossimo 20 maggio. Intanto si festeggia con quello che probabilmente è l'ospite più desiderato di qualsiasi talk show del pianeta, ossia il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, apparso la scorsa notte assiso sulla più ambita poltrona degli States, ovviamente dopo quella che già occupa alla Casa Bianca. «Siamo cresciuti con te, parlo anche per Michelle. Ci hai regalato gioia e un sacco di risate», ha detto il commander in chief. Non era la prima volta che i due si incontravano negli studi della Cbs dai quali, ai tempi belli, veniva trasmesso il leggendario Ed Sullivan Show: per Obama si trattava della terza ospitata da presidente, l'ottava in assoluto.
Di sicuro quella che passerà alla storia, con Barack nelle vesti di battutista e David formidabile spalla. «Che farà, presidente, quando finirà il suo mandato dopo le elezioni del 2016?», gli chiede il conduttore. «Stavo pensando, quando saremo tutti e due in pensione potremmo ritrovarci a giocare insieme a domino», scherza Obama. «A giocare a domino e a raccontarci un po' di storie da Starbucks». «Io gioco a domino - replica Letterman - e gioco abbastanza bene. Anche se lo so che tu pensi che io non sia bravo a domino», insiste tra le risate il presentatore. Poi Letterman rivela che durante la pausa pubblicitaria il presidente gli ha confessato che alla fine del suo mandato alla Casa Bianca intende prendersi un mese di riposo: «Stai scherzando? Solo un mese dopo otto anni come questi?», e il pubblico continua a ridere.
«Io invece insegnerò legge alla Columbia», scherza ancora Letterman, facendo riferimento al proposito più volte manifestato in passato dal presidente. «Sarò interessato a venire a seguire le tue lezioni. Ci sarà da divertirsi», replica Obama. Poi arriva il solenne momento del commiato: «La tua presenza qui è stata molto significativa e posso solo augurarti tutto il meglio», saluta Letterman. «Penso che gli americani - ricambia il presidente - dopo una dura giornata in ufficio, tornando dal lavoro hanno sempre saputo che c'eri tu a dargli un po' di gioia, un po' di risate, e questo vuol dire molto. Sei parte di noi. Ci hai fatto un gran dono e ti vogliamo bene». Un discorso che in tutta evidenza non vale solo per l'America.
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