Cultura

Alla confluenza delle arti

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DANZA

Alla confluenza delle arti

Nella sezione Atelier Giovani della torinese “Unione Musicale” arti diverse si intersecano nel progetto “Confluenze” che ha dispiegato anche quest'anno appuntamenti di interesse nazionale, tre dei quali fra danza e musica d'autore. Il vibrante, nervoso “Vertigo. Lasciate urlare i cani rabbiosi” con Daniele Ninarello coreografo, sulle musiche di Andrea Chenna, cantate-suonate da Giacomo Agozzini e Roberta Cortese, “Nut” suggestiva performance coreografica sugli archetipi della notte di Valeria Apicella con il Quartetto d'archi di Torino sullo String Quartet n° 2 di Morton Feldman e l'ultimo, un lavoro di Daniele Albanese su un sofisticato programma che spazia da Berio al minimalismo.

In “Red blue works”, quest'ultima felice “confluenza” coreutico-musicale, la nitida coreografia di Daniele Albanese e l'esecuzione sensibile, dal gesto quasi danzato dei violinisti Piergiorgio e Riccardo Rosso e dei quattro percussionisti dell' “Out of Time Percussion Group” hanno dato corpo, spazio e riverberi ai “Duetti per due violini” di Luciano Berio, ad alcuni duetti per violino di Béla Bartók e alla prima parte di “Drumming” di Steve Reich.

Il giovane e pur sperimentato coreografo di Parma, sa utilizzare tutti gli elementi – comprese le eventuali costrizioni di una musica imposta dal gioco dell'incontro – in una struttura di cui ha grande consapevolezza. La scelta è quella di non dare risposta e relazione diretta alle ricercate partiture sonore scelte da Confluenze, ma di trovare uno sfasamento di movimento, di forze, di territori emotivi e di giocare spesso sull'asimmetria e sulla sottrazione. Mentre le luci sapienti entrano a pieno titolo nella drammaturgia e, alla pari della musica, danno densità allo spazio.

La prima parte dispiega i tre danzatori coreografati da Albanese in un décalage spazio-temporale ed emotivo con il duo di violinisti, Rosso padre e figlio che, con gesto armonioso del corpo e del braccio “armato” d'archetto rendono loro stessi danzata l'esecuzione di Berio (i “Duetti per due violini” che portano nomi di musicisti e sono predisposti per insegnante e allievo) e di Bartók. Nella seconda sezione, invece, l'esplosivo quartetto di drummers Out of Time Percussion Group interpreta la prima parte del “Drumming” di Steve Reich che trova una sua materializzazione nel quadrato di luce entro il quale evolve lo stesso Albanese in assolo. Fra camminate, equilibri e cadute sulla soglia del perimetro (disegnato dal light designer de Sousa Mendes), piccole variazioni di traiettorie spaziali che riprendono quelle degli algoritmi musicali di Reich, con nettezza di movimento e del disegno coreografico strutturato e improvvisato, il danzatore-coreografo incorpora, trasmette o trattiene la partitura del brano minimalista, sulla quale già si sono confrontate personalità del calibro di Anne Teresa De Keersmaeker.

CONFLUENZE
Teatro Vittoria Torino
Fino al 26 maggio

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