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Keith Jarrett, Placebo e Rodriguez. La settimana dei concerti…

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Keith Jarrett, Placebo e Rodriguez. La settimana dei concerti accontenta tutti

Una leggenda vivente del jazz, una band che ha dato un contributo fondamentale alla determinazione del sound degli anni Novanta, i profeti del grunge, qualche spruzzo di Southern rock e il «caso» approdato due anni fa alla notte degli Oscar. La settimana della musica dal vivo propone un cartellone quanto mai ricco, adatto a ogni palato e, per una volta, abbastanza distribuito sul territorio dello Stivale. A partire dall'unica data italiana di Keith Jarrett, uno tra i massimi interpreti di sempre del pianoforte jazz che, lunedì 18 maggio, si esibirà al Teatro San Carlo di Napoli in piano solo.

Ha da poco raggiunto i 70 anni, festeggiati con una doppia uscita discografica per Ecm (gli album «Creation» e «Barber/Bartók/Jarrett»), e adesso torna a esibirsi dal vivo in quello che è il quinto concerto della sua carriera ai piedi del Vesuvio. L'ultima volta a Napoli risale al 2011, quando calcò sempre le tavole del San Carlo accompagnato da Jack DeJohnette e Gary Peacock. Stavolta si prevede un'imprevedibile improvvisazione-fiume analoga a quella che il Genio di Allentown tenne nel Massimo napoletano nel 2009. Se amate il rock e vi piace quella intrigante miscela di alternative, punk e pop esplosa negli anni Novanta con il nome di neo-glam, probabilmente avete già segnato in rosso sull'agenda l'appuntamento del 20 maggio all'Arena di Verona con i massimi interpreti del genere: i Placebo. Sbarcano sullo Stivale con la nuova formazione che vede Brian Molko e Stefan Olsdale affiancati da Matt Lunn, ex batterista dei Colour of Fire.

Torna poi nel nostro Paese a un anno di distanza dalla sua prima apparizione Rodriguez, il folk-singer di Detroit divenuto protagonista del documentario premio Oscar nel 2013 «Searching for Sugarman». Il 15 maggio suonerà al Teatro degli Arcimboldi di Milano, il 20 al Gran Teatro di Roma e il 23 al Verdi di Firenze. Vita da romanzo, la sua: musicista professionista per un periodo molto circoscritto della sua giovinezza, Rodriguez negli Usa è rimasto uno zero assoluto in quanto a vendite di dischi, tanto da tornare presto a fare il muratore, lavoro che svolgeva prima degli esordi. In Sudafrica però, dove lo credevano morto in circostanze tragiche, diventava una stella di prima grandezza del firmamento musicale, alla stregua di Beatles, Rolling Stones e Jimi Hendrix. Il tutto a sua insaputa. Il documentario di Malik Bendjelloul gli ha restituito la meritata gloria. A chi negli anni Novanta era apostolo della rivoluzione grunge farà sicuramente piacere ascoltare dal vivo la prima band che i manuali di storia del rock ascrivono al genere partito da Seattle: i Mudhoney, nati addirittura nel 1988, quando il capolavoro dei Nirvana «Nevermind» era ancora nell'Empireo.

Tre date italiana per loro: il 15 maggio al New Age Club di Roncade (Treviso), il 16 al Bronson di Ravenna e il 17 al Bloom di Mezzago Brianza. Altro gruppo americano alternative nato negli anni Ottanta e assurto agli onori delle cronache nel decennio successivo grazie a un sound dall'inconfondibile sapore Southern sono i Giant Sand, reduci dalla pubblicazione dell'album «Heartbreak Pass». Li vedremo il 15 maggio al Viper di Firenze e il 16 al Velvet di Rimini. Sempre per gli appassionati del genere, si segnalano due date con i Gov'T Mule di Warren Haynes e Allen Woody, progetto parallelo alla leggendaria Allman Brothers Band. Il 20 maggio saranno all'Alcatraz di Milano, il 21 all'Orion di Ciampino. Da segnalare in ultimo il ritorno sul palco del maestro Ennio Morricone, compositore che dagli anni Sessanta ha contribuito in maniera decisiva all'affermazione internazionale del cinema italiano: il 15 maggio sarà all'Unipol Arena di Casalecchi di Reno (Bologna), il 16 al Mandela Forum di Firenze.

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