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Stroncatura preventiva di questo numero

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LA MACCHINA DEL FANGO

Stroncatura preventiva di questo numero

Questo polposo numero-evento di IL sulla libertà di espressione, la cui urgenza d'essere è scaturita da un manipolo di scriventi avanzi del Comunismo capitanati da Joyce Carol Oates che hanno fatto girare le balle a Rocca su Twitter (toccategli tutto, ma non Ayaan Hirsi Ali), contiene anche l'anteprima del romanzo della Soncini (lo so, sembra un ossimoro) e – alla facciazza della libertà d'espressione – la stessa autrice ha minacciato di prendermi a calci se oso dire che il suo romanzo è «una lunga serie di tweet ficcanti, tenuti insieme da una parvenza di trama». Comunque, una cosa è la libertà di espressione, un'altra è la linea editoriale. E Rocca, questo mese, ha velatamente suggerito a Masneri: «Scrivi un bel pezzo su quant'è bello il precariato». «Ma come?», ha fatto lui. E Rocca: «Tu scrivilo». Masneri: «Ok, parlerò delle api». In realtà, non gli è stato difficile. Da bravo figlio di papà con orologio costoso, per lui è facile fare lo sprezzante con l'articolo 18. Aveva i genitori hipster ante litteram che hanno lasciato il muffoso posto fisso per fare gli apicoltori quando i genitori di noialtri si erano appena tolti dalla miseria, e quindi grazie che sbuffa sardonico all'idea di un impiego al Ministero!
Minuz naturalmente ha sentito “api” e gli è andato dietro, perché se non dice Rohrwacher ogni sei parole sta male. E ha sfornato un remix di tutti i suoi articoli precedenti, la cui DIROMPENTE tesi finale è che la caduta del volo Germanwings e il terremoto in Nepal non sono immediatamente collegati col liberismo come dicevano i Baustelle. Pazzesco.
A proposito di figli di papà, Latronico ha teorizzato che il movimento maker è fatto di figli di papà. Lo so, suona bizzarro, ma io sono d'accordo: non puoi credere di essere un consumatore ribelle, e spendere migliaia d'euro per scaricarti un progetto open-source o acquistare costosissime stampanti 3D! Il punto, però – sempre nella piena difesa della libertà d'espressione – è che uno come Latronico, che in un anno ha vissuto a Neukölln a Berlino, al quartiere Isola di Milano e a San Salvario a Torino, deve solo costruirsi il suo bravo drone e lasciare in pace i fighetti (e butterei lì anche un “maschi bianchi” come lui).
Consapevole della sua difficile posizione di maschio, Latronico – mica scemo – azzarda anche delle accuse di maschilismo al movimento maker (anche se in realtà le maker al femminile in Italia sono molto attive e organizzate).
E vabbè, ragazzi, non vorrete mica che il numero islamofobo per eccellenza non sia anche un omaggio alla libertà delle donne?
YOLO dedica un paginone all'Überfemmina, preferibilmente in versione first-lady americana da serie tv, e il politicamente scorretto della Soncini tocca un suo picco nella descrizione ammirata della scena di stupro di un uomo da parte di una donna in una puntata del mitico Louie C.K.
E per restare in ambito femminile, si va dalla minaccia alla libertà d'espressione, alle vittoriane censure subìte nell'educazione sessuale di Chiara Lalli, non tanto perché mamma e papà le avevano taciuto le meraviglie del sesso orale, ma piuttosto perché si era auto-limitata a prime volte con soli molisani – orrendo carnale sacrificio per il quale dovrebbe essere indetto un premio speciale in suo onore.
Il godibilissimo Fuori Collana sul sesso ha anche altri meriti, oltre a quello di dar voce a donne che non dicono mai maschio bianco: di avermi fatto scoprire, alla mia tenerissima età, che gli uomini mandano botte di 6 sms uguali a tutte, ma così tutti uguali che li ho ricevuti perfino io, che conduco una vita ritirata, tutta casa e IL, e in 32 anni non ho scritto altro che questa rubrica, e qualche “uozzappino” casto al marito.
Subito dopo che la Benini mi aveva portato via la purezza digitale, Paola Peduzzi, che io facevo tutta casa e redazione, svela in un articolo morbosetto i nascondigli segreti delle valigie di sex toy negli alberghi, il flusso dei pettegolezzi digitalizzati nel computer del foyer, e le complici omissioni dei portieri di notte. Ma non indaghiamo.
Ai maschi bianchi che con una mancia generosa riescono a non far firmare il registro dell'hotel alle loro amanti, consigliamo invece di seguire il consiglio di Piperno e di tener cara anche la loro firma, evitando di apporla in calce a polemiche a casaccio.

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