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«Lo Stato dell'Arte: l'Arte dello Stato»: al via la grande mostra a Castel Sant’Angelo

Dalla tela di Artemisia Gentileschi Susanna e i vecchioni, alla Madonna in gloria con i santi Giorgio e Romualdo, di Giambattista Tiepolo, dal Putto con tabella di Giorgio Vasari alla scultura Atena/Minerva di epoca romana. Sono alcune delle oltre 150 opere esposte nella grande mostra che apre oggi a Roma, al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, intitolata “Lo Stato dell'Arte: l'Arte dello Stato - Le acquisizioni del Mibac. Colmare le lacune -Ricucire la storia”. L’esposizione, ospitata dal Polo regionale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, è stata curata da Maria Grazia Bernardini e da Mario Lolli Ghetti. La mostra, ideata dal Centro Europeo per il Turismo Cultura e Spettacolo, presieduto da Giuseppe Lepore, è realizzata sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di portare all'attenzione del pubblico l'intensa attività di accrescimento del patrimonio culturale italiano, attuata sia per opera dello Stato, attraverso acquisti e recuperi, sia per opera dei privati, attraverso lasciti e donazioni.

Infatti, lo Stato ha continuato, a volte silenziosamente, altre volte con abbondante clamore mediatico, ad acquisire negli anni opere d'arte, immobili e aree archeologiche, in un'elencazione sorprendente - ma anche altalenante per varietà e per qualità - sfruttando tutte le differenti possibilità offerte dalla vigente legislazione: iscrizione al patrimonio di beni archeologici rinvenienti, esercizio del diritto di prelazione sulle vendite, acquisti agli uffici esportazione o a trattativa diretta, donazioni o pagamenti di tasse di successione o altre imposte con beni d'interesse storico artistico, sequestri, recuperi e rientri in Italia, sono solo alcune delle molte voci utilizzate.

In mostra si vogliono spiegare le ragioni che hanno portato funzionari e direttori a individuare e acquisire determinati lavori.

Perciò le opere sono esposte non isolate, ma inserite in un contesto che possa bene illustrare la motivazione delle scelte, in un percorso che si articola in quattro macrosezioni. Molti dei beni acquisiti, sono accostati a opere provenienti dal Museo o dal monumento cui sono destinati, per fare comprendere quanto e come il nuovo arrivato contribuisca a completare un insieme o al contrario serva a colmare un'intollerabile lacuna.

Se, per esempio, è stato acquistato un elemento di un polittico di cui lo Stato possedeva già vari altri parti, oppure un'opera di un pittore locale di cui un museo specializzato era privo, sarà importante esporre il polittico nella sua interezza, o il completamento della sequenza della scuola pittorica.

Se si sono ritrovati una scultura o un dipinto persi nelle vie dell'antico collezionismo, si propone di esporre il pezzo insieme a una selezione della collezione di provenienza originaria.
Se con l'acquisto è stato possibile integrare un grave vuoto nella rappresentatività di un periodo artistico, sarà molto efficace mostrare il suo inserimento nella sequenza cronologica, così come sarà giusto mostrare la riunificazione di coppie separate dagli eventi storici.

È molto importante rilevare e fare immediatamente comprendere ai visitatori l'importanza, anzi la quasi obbligatorietà, dell'acquisto di quella determinata opera d'arte da parte dello Stato.

Il Polittico degli Zavattari, è un esempio molto significativo in questo senso. Cinque pannelli della composizione, smembrata in tempi passati, furono donati allo Stato e precisamente a Castel Sant'Angelo, dal mercante e collezionista Alessandro Contini Bonaccossi nel 1928. In seguito, grazie allo studio di Roberto Longhi, furono individuati altri due pannelli, che sono stati acquistati dallo Stato in anni recenti, e, una volta restaurati, sono stati ricongiunti al resto, ricomponendo il polittico, almeno nelle parti essenziali.

«Lo Stato dell’Arte - l’Arte dello Stato - le acquisizioni del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo - Colmare le lacune - Ricucire la Storia»

Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, Roma
26 maggio - 29 novembre 2015
Orario: da martedì a domenica ore 9-19 - Lunedì chiuso

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