Dell'affresco con la donna dal lungo mantello rosso e la piccola Oinochoe in mano si erano perse le tracce il 26 giugno 1957, quando fu rubato dagli uffici della Soprintendenza di Pompei. Ma c'è anche la Bella addormentata, scolpita nel marmo bianco dolcemente sdraiata, del II secolo d.C. O la cuspide del sarcofago pestano del IV-III a.C con l'Auleta, il suonatore di flauto di epoca Macedone. Sono alcuni dei 25 capolavori trafugati e illecitamente venduti negli anni, che i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno riportato definitivamente, in Italia dagli Stati Uniti dopo un lavoro di indagine in collaborazione con l'Homeland Security Investigations-Immigration and Customs Enforcement (ICE).
Un tesoro valutato oltre 30 milioni di euro che ora, pezzo per pezzo, tornerà nei siti di provenienza.
''Quella restituita - commenta l'ambasciatore Usa John R. Philips - è solo una piccola parte delle opere che attualmente circolano illegalmente sul mercato. Ogni manufatto, ogni pezzo di storia restituito, è un passo avanti''.
Tra i pezzi finalmente ''a casa'' colpiscono soprattutto i tre affreschi di Pompei del I secolo a.C (nel '57 ne rubarono sei, tre già recuperati da Svizzera, Gran Bretagna e Usa), raffiguranti una giovane donna con amorino sulla spalla, una figura maschile e una donna con oinochoe. I carabinieri TPC, racconta il generale Mariano Mossa, li hanno ''scoperti'' durante una missione a New York, nella collezione privata di un magnate statunitense deceduto, pronta per andare all'asta. Altri ritrovamenti hanno invece condotto a ''vecchie'' conoscenze dell'Arma, come la Kalpis etrusca con delfini dipinta da Micali nel 510-500 a.C, esportata illegalmente dal trafficante Giacomo Medici e restituita volontariamente dal Toledo Museum dell'Ohio. O la Bella addormentata, il coperchio di sarcofago di epoca romana con fanciulla distesa, in vendita per 4,5 milioni di dollari in una galleria di New York, dopo essere passata per una ditta di marmi, il ''noto'' Cesare Becchina, un ricettatore elvetico, fino al collezionista nipponico che l'aveva data in conto vendita alla galleria. E poi la cuspide con l'Auleta trafugata da Paestum e destinata, via Liechtenstein e Svizzera, a un collezionista americano cui era già stata sequestrata la fiale d'oro da Morgantina. La collezione prosegue con due testine maschili (una Nubia del V-VI a.C. e una terracotta del III a.C) ritrovate sul sito della Griffin Gallery di Boca Raton in Florida; il cratere attico del V a.C attribuito a Methyse recuperato in Minnesota; o un cannone veneziano del XVII secolo intercettato a Boston. Nessun arresto, però, perchè i beni sono stati restituiti e perchè i reati sono caduti in prescrizione.
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