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Sorprende «Vulcano», diverte «Jurassic World»

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CINEMA

Sorprende «Vulcano», diverte «Jurassic World»

Una sorpresa proveniente dal Guatemala: tra le nuove uscite, il film più interessante è «Vulcano», opera prima di Jayro Bustamante.
A fargli compagnia il blockbuster «Jurassic World» di Colin Trevorrow e l'italiano «Io, Arlecchino» di Giorgio Pasotti e Matteo Bini.

In «Vulcano», la protagonista è Maria, diciassettenne che vive con i genitori ai piedi di un vulcano attivo. La ragazza è ormai prossima alle nozze, ma si tratta di un matrimonio combinato, deciso dai suoi familiari. Prima di mettersi il velo nuziale, Maria seduce un giovane contadino locale (pronto a trasferirsi in America) e rimane incinta di lui. Decidere se tenere o meno il bambino sarà la scelta più difficile della sua vita.
Presentato con grande successo all'ultimo Festival di Berlino, dove è stato tra i titoli più applauditi del concorso e si è anche portato a casa alcuni premi, il film racconta di una comunità che vive agli antipodi della civiltà, senza elettricità e acqua potabile, compiendo curiosi riti mistici lungo le pareti del vulcano.
Ciò che emerge è un sentito ritratto di un'adolescente insicura sul proprio futuro, desiderosa soltanto di conoscere un'altra parte di mondo che non sia quella dove ha passato tutta la sua vita.
Nonostante sia un esordiente, Bustamante dimostra già una buona maturità registica, sa come far dialogare i personaggi con il paesaggio circostante e come dirigere al meglio un gruppo di attori non professionisti (brava la giovane protagonista María Mercedes Coroy).
Qualche ingenuità e alcuni passaggi prevedibili intaccano solo in minima parte il notevole risultato finale: assolutamente da vedere per scoprire una fetta di mondo praticamente inedita sul grande schermo.

Gli appassionati del cinema spettacolare, invece, potranno indirizzare la loro attenzione su «Jurassic World» di Colin Trevorrow.
Quarto capitolo della saga inaugurata da Steven Spielberg con «Jurassic Park» nel 1993, il film è ambientato in un nuovo parco per famiglie a tema dinosauri. Le vendite sono in calo e i proprietari del parco pensano a una nuova, strabiliante attrazione: un dinosauro enorme e geneticamente modificato. Le conseguenze di tale creazione sono facilmente prevedibili.
Non ci sono grandi sorprese nella trama di «Jurassic World», che per tanti versi ricalca la struttura narrativa del capostipite e quella di tante altre pellicole simili.
La sceneggiatura, infatti, sembra quella di un B-Movie come tanti, ma la resa è indubbiamente più significativa e alcuni passaggi divertenti al punto giusto.
Un po' troppo altalenante, il film potrà emozionare i fan di «Jurassic Park» (omaggiato innumerevoli volte) e colpire per un finale di buona fattura. Peccato che lungo il percorso ci siano diversi momenti di stanca ma, complessivamente, poteva andare peggio.

Infine, una menzione per «Io, Arlecchino», esordio dietro la macchina da presa dell'attore Giorgio Pasotti, affiancato da Matteo Bini.
Pasotti interpreta anche il protagonista Paolo, un noto conduttore televisivo, che torna al suo paese natale dopo aver ricevuto la notizia che il padre è in gravi condizioni. Quest'ultimo, ex attore teatrale, nonostante lo stato in cui si trova è desideroso di tornare ancora una volta sul palcoscenico.
Piuttosto scolastico nella messinscena, «Io, Arlecchino» è un'opera semplice e un po' didascalica, prevedibile e priva di coraggio.
A tratti può anche emozionare, ma non rischia mai nulla e di guizzi non c'è nemmeno l'ombra. Evitabile.

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