Cultura

Brilla il «Diamante nero» della francese Céline Sciamma

  • Abbonati
  • Accedi
CINEMA

Brilla il «Diamante nero» della francese Céline Sciamma

Un weekend tutto al femminile. Nelle sale escono tre pellicole dirette da tre registe molto diverse l'una dall'altra: dalla francese Céline Sciamma (autrice del miglior film del weekend, «Diamante nero») alle americane Maya Forbes (l'impegnato «Teneramente folle») e Anne Fletcher (il leggerissimo «Fuga in tacchi a spillo»).

Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2014, «Diamante nero» ha per protagonista Marieme, adolescente di colore che, oppressa da una situazione familiare e scolastica complicata, si unisce a un gruppetto di coetanee dallo spirito libero e ribelle. Trovare la propria strada verso l'età adulta, però, rischia di essere più complicato del previsto.

Ambientato nelle periferie parigine, è un intenso racconto di formazione diretto con grande eleganza da Céline Sciamma, regista francese che aveva stupito tutti con il notevolissimo «Tomboy», uscito nel 2011.
Realistico nella vicenda e nei dialoghi proposti, oltre che raffinato nello stile, è un film che, pur calando alla distanza, riesce a colpire ed emozionare nel modo giusto.
La carne al fuoco è molta ma l'autrice sa come dosare i tanti ingredienti a disposizione e dirige al meglio un gruppo di attrici alle prime armi.
Menzione negativa per il pessimo titolo italiano: era senz'altro meglio tradurre letteralmente (o lasciare così) l'originale «Bande des filles» (“banda di ragazze”), più semplice e decisamente meno pacchiano.

Convince a metà, invece, «Teneramente folle» di Maya Forbes con Mark Ruffalo.
L'attore interpreta un padre di famiglia, di buon cuore ma vittima di continue crisi nervose maniaco-depressive. Rimasto senza lavoro, è chiamato a badare alle due figlie mentre sua moglie si trasferisce da Boston a New York per frequentare un master.
Inizialmente drammatico, il film si sposta presto sui registri della commedia, tentando di far sorridere pur parlando di un tema tutt'altro che leggero.
La regista, alla sua prima prova dietro la macchina da presa dopo una carriera da sceneggiatrice, ha mano discreta e azzecca un paio di sequenze toccanti e coinvolgenti. Peccato che nel disegno d'insieme siano diversi i momenti di stanca e gli stereotipi messi in campo ma, senza troppe pretese, ci si può accontentare. Ruffalo un po' troppo sopra le righe.

Menzione totalmente negativa per «Fuga in tacchi a spillo» di Anne Fletcher.
Al centro una rigida poliziotta (Reese Witherspoon) che deve scortare e proteggere la pupa (Sofia Vergara) di un potente trafficante di droga. Guai e imprevisti a non finire.
Commediola di scarso spessore, «Fuga in tacchi a spillo» è vittima di una trama prevedibile e scontata, non aiutata dalla regia scolastica di Anne Fletcher.
Divertimento ai minimi termini per un prodotto che finisce per rendere vana qualsiasi pretesa d'intrattenimento. Pessime anche le due protagoniste.
Infine, da segnalare che al cinema Beltrade di Milano, da questo weekend sarà in programmazione il potente documentario «Il gesto delle mani» di Francesco Clerici, vincitore del premio Fipresci all'ultimo Festival di Berlino.

© Riproduzione riservata