Cultura

L'Italia raccontata in un libro

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editoria

L'Italia raccontata in un libro

Arriva dal direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, reduce da “Viaggio in Italia” (Rizzoli, 2014), il “Nuovo Viaggio in Italia. Con altre tappe tra gli italiani che resistono e la speranza di una specialissima primavera milanese”(Best BUR, 2015) che ritrae con profondità, nuove storie umane, politiche, lavorative.

Tutto questo e attraverso un camminamento materiale nei luoghi, recandosi appunto in essi, così come nei non-luoghi grazie a una costante corrispondenza, settimanale, sul Memorandum della “Domenica” del Sole 24 Ore, capace di dialogare e dare voce alle instancabili e valide menti italiane d'ogni parte del Paese, e d'ogni età.

Il libro si accosta ai diversi ‘viaggi italiani’ scritti da Ceronetti e Piovene.

E non è un caso che Napoletano anteponga al suo ultimo volume l'aggettivo “nuovo”, che è rappresentazione delle ulteriori tappe del viaggio e di una inesauribile speranza di cambiamento, passionale e meditata, di realizzazione di un'Italia sana, la quale possiede ancora uno spirito scintillante e giovanile per ridestarsi.

Diviso in cinque parti (Nord, Centro, Sud e isole, L'Italia altrove, L'Italia da ritrovare), il libro è incoronato, grazie a una particolare spinta narrativa, con una Milano laboriosa in grado di avviare una “piccola grande resurrezione” dopo i No Expo, e in potere di compiere realisticamente l'idea di una “primavera” giacché centro di attrazione della creatività.

Napoletano si inserisce con una notevole pulsione umana e mai sconfitta, nelle vicende del Nord: quelle dei librai di Mantova e della luce delle librerie, luce che non deve spegnersi; quelle di Venezia che “non è morta”, quelle di Parma e della necessaria determinazione perché la storia non deflagri su sé stessa (“… non sarà così, ma per Parma come per il Paese, abbiamo bisogno di uomini che la smettano di nascondersi…”); o ancora l'inestimabile speranza di vedere in mano ad un ragazzo un libro che gli è strappato dalle mani perché voluminoso (“speriamo che le altre mamme italiane leggano Wunderkammer e non dicano mai più «vieni via» al figlio adolescente che vuole comprare un libro troppo grosso”); oppure “il segreto delle cose semplici” cuore traduttivo dell'Emilia Romagna.

Infine, i primi quindici anni dell'autore a Spezia, tracciati lungo un percorso di significative rimembranze, segnale di come l'autore dimostri, sin dalla propria sfera personale, lo spirito di intendimento della difficoltà della gente e del loro forte silenzio.

“Risento la voce della mia professoressa di italiano delle scuole medie, era molto severa, amava il suo lavoro e si faceva amare, mi ha inculcato con naturalezza l'ossessione della lettura[…]Entro in macchina e penso alla fortuna di essere nato qui tra persone che risparmiano anche sulle parole ma mi hanno saputo trasmettere la forza del silenzio e la gioia della Verna.”

Segue poi la parte dedicata al Centro, con un sorprendente titolo letterario: “La storia straordinaria del figlio del signor Tollardo”, dove in calce si dichiara come base di questa Italia il talento dei giovani, fondamentale motore perché si esca da un generale sentimento di smarrimento e di spaurimento; e lo spirito combattivo di una giovanissima, Arianna Biancalani (la quale si può leggere nuovamente in una recente lettera nel Memorandum del 19 luglio), che suggerisce un dialogo storico con l'antico e l'arte e il fondamentale contatto con gli insegnanti, lettera alla quale Napoletano risponde con altrettanta tensione, testimonianza quest'ultima di autentica partecipazione giornalistica, e soprattutto di scrittore, al senso profondo del Paese.

Non dimentichi del suggestivo capitolo sulla Biblioteca Consorziale di Viterbo nella quale il buio d'ingresso diviene con perizia di metafora: “una grande luce che sprigiona vita e illumina corridoi e scaffalature di libri molti dei quali rari”.

Il Sud, invece, con la Napoli dell'autore che abbisogna nel suo futuro del passato remoto. E inoltre l'orgoglio di Manuel al quale l'autore risponde con razionale fervore perché non sia sconfitto dalle macerie negative del Paese e al quale riconosce il gusto della fatica e la pulizia morale.

E il sacrificio di Giuseppe da Acireale che abbandona la famiglia per studiare in quel di Milano e verso il quale Napoletano sottolinea la dura fatica e avverte di non perdere la passione avanzando la necessità di scelte coraggiose perché il Paese guarisca la sua anima lacerata.

Non per ultime, le parti: L'Italia altrove; e L'Italia ritrovata.

In entrambi lo scrittore non perde il suo afflato genuino e lucido, di impegno civile e professionale. Il capitolo: “Le voci della fine del mondo e i canti sul monte della Verna”, dichiara infatti l'abilità narrativa di Napoletano a rintracciare la fede nell'allegria del presente come nel ricordo d'infanzia quale palpabile collegamento del giornalista nonché uomo. E altresì l'importante figura del politico e sindacalista Di Vittorio al quale l'autore riconosce la tempra che in passato disse “sì” alla Cassa per il Mezzogiorno fino a rintracciare, durante il giorno dell'addio a Cerignola, l'aura di sostegno dei braccianti verso il suo lavoro mai dimenticato.

Un libro che è una preziosa mappa tangibile del Paese (mappa che altresì troviamo nelle pagine finali), del suo microcosmo lavorativo, umano e generazionale sempre vivo, un libro che come scrive Raffaele La Capria: “è dettato da un forte sentimento civile di solidarietà[…]che si mantiene sempre al livello della realtà che descrive”.

Una voce, dunque, quella di Napoletano, impegnata e decisa che con trasparenza svela, grazie alla primaria ricerca dell'animo umano altrui, e proprio, il sacrificio e le inquietudini di quelle difficoltà apicali che il nostro Paese deve riuscire a rompere ogni giorno.

Nuovo Viaggio in Italia. Con altre tappe tra gli italiani che resistono e la speranza di una specialissima primavera milanese.”
di Roberto Napoletano, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Best BUR),
pagine 376 - 2015, 11,00 euro

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