Cultura

Baratta: la Mostra del cinema nel segno dell’America Latina

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72a mostra del Cinema di Venezia

Baratta: la Mostra del cinema nel segno dell’America Latina

ROMA - Un gran numero di debuttanti e alcuni importanti ritorni ma soprattutto un “occhio dilatato” su continenti che nel recente passato ci potevano apparire un po' appartati come l'America Latina. Queste secondo il presidente della Biennale, Paolo Baratta le peculiarità della 72a mostra del Cinema di Venezia che si terrà al Lido dal 2 al 12 settembre prossimo con la giuria presieduta dal messicano Alfonso Cuaron (Oscar per Gravity).

Baratta ha illustrato le novità della rassegna veneziana questa mattina a Roma in una conferenza stampa insieme al direttore della Mostra Alberto Barbera. Il presidente della Biennale ha ricordato che «con ostinazione sono state rinnovate sale, tecnologie e logistica garantendo 5000 posti rinnovati». La fortuna della Mostra, secondo Baratta, «non è assolutamente fondata sulla vicenda del nuovo Palazzo del Cinema e sul buco non ancora chiuso davanti al Casinò che riguarda solo l'azione del Comune».

Baratta ha giudicato la chiusura dell'Hotel Des Bains «ancora più grave della mancata costruzione del nuovo palazzo del Cinema» ma «ci auguriamo che la nuova cittadella del Cinema, una volta realizzata, sia gradevole pere chi ci vive e efficiente per chi la userà». Sui titoli che evidenziano l'attenzione all'America Latina Barbera ha citato El Clan dell'argentino Trapero e Desde Alla' del venezuelano Alfredo Castro, La calle laArmagura del messicano Arturo Ripstein. Tre i film italiani in concorso Sangue del mio Sangue di Marco Bellocchio, Per amor vostro di Giuseppe Gaudino e a Bigger Splash di Luca Guadagnino.

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