Cultura

La Traviata di Verdi rappresentata al Cafè Chantal

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La Traviata di Verdi rappresentata al Cafè Chantal

  • –di Manuela Vento

Il Teatro Salone Margherita a Roma, luogo sacro non solo per la musica lirica ma anche per l'opera e l'operetta e che è conosciuto dal 1890 come Cafè Chantal, porta in scena fino al 31 agosto La Traviata di Giuseppe Verdi. L'opera in tre atti di Verdi fa parte della cosiddetta trilogia popolare alla quale appartiene anche il Rigoletto e il Trovatore. La Traviata sottolinea il dramma di una società borghese mettendo in evidenza l'ipocrisia del contesto sociale alla quale fanno da contraltare i sentimenti e le emozioni dei personaggi intesi come nuove “eroine private”.

Così Giuseppe Verdi scrive in una lettera al suo ex suocero a proposito della sua personale scelta di vivere al fianco di Giuseppina Strepponi, ex cantante lirica e insegnante di canto a Parigi: “in casa mia vive una signora libera, indipendente, amante come me della vita solitaria, con una fortuna che la mette al coperto di ogni bisogno. Né io né lei dobbiamo a chicchessia conto delle nostre azioni. Ella ne ha tutto il diritto, e pel contegno e pel suo spirito, e pei riguardi speciali cui non manca mai verso gli altri”. Giuseppe Verdi conobbe la Strepponi proprio a Parigi e grazie ad una collaborazione i due iniziarono a frequentarsi per portare a termine molte rappresentazioni liriche andando contro le convenzioni sociali e abbracciando le emozioni e i sentimenti che nascevano in lui. Solo in età matura Verdi decise di vivere insieme alla Strepponi e trovò nella loro convivenza non solo una formidabile compagnia di vita ma soprattutto una valida collaborazione professionale dalla quale nasceva un grande senso pratico unito a una forte responsabilità.

La Traviata è ispirata a una storia vera: il personaggio realmente esistito è quello di Marie Duplessis, pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis, una celebre cortigiana vissuta a Parigi ai tempi di Luigi Filippo, che era nata in un paesino della Bassa Normandia e apparteneva ad una famiglia molto povera. Per mostrare la sua disponibilità agli uomini dell'alta società che la proteggevano Marie Duplessis portava sempre con se un mazzo di camelie per 25 giorni al mese mentre per gli altri 5 giorni erano camelie rosse; e per questo motivo era conosciuta come la “signora delle camelie”. In questo ambiente altolocato la donna riuscì ad elevare la sua cultura e il suo stato sociale divenendo amante prima di Alexandre Dumas figlio e poi del compositore Franz Liszt.

A lei Dumas dedicò il suo romanzo la Signora delle Camelie e il personaggio di Marguerite Gautier è ispirato proprio a lei. Successivamente Giuseppe Verdi recandosi a Parigi vide una rappresentazione dell'opera di Dumas e si ispirò per costruire il personaggio de La Traviata, Violetta Valery. La Traviata che va in scena al Salone Margherita di Roma è interpretata dai seguenti attori nei rispettivi personaggi: il soprano Carmela Maffongelli in Violetta, mezzosoprano Marina Tiberi in Flora Bervoix-Annina, tenore Adriano Gentili in Alfredo Germont, baritono Giancarlo Pera in Giorgio Germont, tenore Giuseppe Roberti in Gastone, baritono Andrea Cancani in Barone Duphol, basso Stefano Viti in Marchese D'Orbigny, basso Silvio Riccardi in Dottor Grenvil, tenore Giuseppe Meli in Giuseppe il servo di Violetta, basso Enzo Ferrari nel domestico di Flora, basso Lorenzo Scaccia nel commissionario per la regia di Barbara Paivan.

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