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Addio a Franco Interlenghi, attore scoperto da Vittorio De Sica

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CINEMA

Addio a Franco Interlenghi, attore scoperto da Vittorio De Sica

Ci lascia uno dei volti più popolari del cinema neorealista, e non solo: Franco Interlenghi è scomparso all'età di 83 anni, dopo una vita passata di fronte alle cineprese e sui palcoscenici.

Nato a Roma il 29 ottobre del 1931, esordisce quindicenne come protagonista in uno dei film più importanti di Vittorio De Sica, «Sciuscià» (1946). Con il ruolo di Pasquale Maggi, sfortunato lustrascarpe romano, diventa immediatamente uno dei simboli di quel filone, il neorealismo appunto, di cui De Sica fu uno dei massimi esponenti.

La carriera di Interlenghi prosegue sotto la guida di altri due grandi registi: Alessandro Blasetti con «Fabiola» e Luciano Emmer con «Domenica d'agosto». Con quest'ultimo tornerà a lavorare anche in «Parigi è sempre Parigi» (1951).
Se nei primi anni Cinquanta compare anche ne «I vinti» di Michelangelo Antonioni, ne «La contessa scalza» di Joseph L. Mankiewicz e in «Don Camillo» di Julien Duvivier, il suo ruolo cult è indubbiamente ne «I vitelloni», straordinario film di Federico Fellini del 1953 dove interpreta Moraldo, l'unico ragazzo del gruppo che avrà il coraggio di abbandonare il paese in cui è cresciuto e partire per Roma.

Parallelamente alla carriera cinematografica, sviluppa anche quella teatrale, diretto persino da Luchino Visconti in «Morte di un commesso viaggiatore».
Dopo essersi sposato nel 1955 con l'attrice Antonella Lualdi, appare in diversi lungometraggi di Mauro Bolognini (tra cui «La notte brava»), in «Padri e figli» di Mario Monicelli, in «Viva l'Italia» di Roberto Rossellini e in diverse pellicole firmate da noti autori stranieri come «Addio alle armi» di Charles Vidor e «La ragazza del peccato» di Claude Autant-Lara.

Dagli anni Settanta in poi inizia a lavorare sempre più frequentemente per la televisione (appare anche in «Don Matteo»), ma non lascia il grande schermo e continua a collaborare con registi importanti: da Monte Hellman («Amore, piombo e furore» del 1978) a Giuseppe Tornatore («Il camorrista» del 1990) passando per Tinto Brass («Miranda» del 1985).

Nel nuovo millennio ha dei piccoli ruoli in «Romanzo criminale» di Michele Placido e in «Notte prima degli esami - Oggi» di Fausto Brizzi.
La sua ultima apparizione è ne «La bella società» di Gian Paolo Cugno, in cui recita accanto all'amata Antonella Lualdi, a Raoul Bova e a Maria Grazia Cucinotta.

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