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Natalia Aspesi alle donne: siate più consapevoli

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Natalia Aspesi alle donne: siate più consapevoli

Le peggiori sono quelle che chiama sorellastre. Loro ce l'hanno fatta, sono arrivate - architetto, politica, docente universitaria - ma invece di remare dalla parte delle altre donne e fare una battaglia comune per l'emancipazione di tutte si ritraggono, perché «sono eccezioni e alla loro eccezionalità ci tengono. I veri fratelli, i complici sono gli uomini ». Non risparmia nessuno Natalia Aspesi in Delle donne non si sa niente (il Saggiatore), una ricognizione dell'universo a lei caro.

Proprio le pagine più critiche nei confronti di alcune protagoniste di questo libro scritto 40 anni fa, ora riedito per fare il punto e capire «cosa è cambiato da allora», scrive l'autrice nella prefazione, sono le più incisive e forse meno attese rispetto ai passaggi in cui al centro è l'altra metà del cielo: gli uomini con le loro debolezze, prevaricazioni, nefaste abitudini (e tuttavia, chi di loro ha il giusto senso dell'umorismo dovrebbe leggere, anzi, non dovrebbe perdere Delle donne non si sa niente).Accanto alle sorellastre, ci sono le “coniugate”. Coloro che vedono come unico obiettivo nella vita il matrimonio, «una necessità talmente impastata con la mentalità femminile che non sposarsi è un fallimento, una disgrazia, una malattia infettiva». Vuoi per un'esigenza di protezione («Da che cosa? Dal drago? Da un'orda di predoni? Da un topo? Da un vigile? Dal vaiolo nero?»), vuoi per un appoggio nel caso che si sia sulla strada di una luminosa carriera, più di ogni altra cosa per il terrore di restare zitella, un marchio di emarginazione...i fiori d'arancio restano la priorità.

Il capitolo “mamma” è altrettanto feroce nel descrivere situazioni effettivamente riconoscibili, dalla «mutilazione» di cui dovrà rispondere per sempre una donna «che non possa definirsi madre e nonna, poiché sino alla morte le verrà chiesto quanti figli ha e come mai non ne ha avuti», al rapporto a volte poco equilibrato che lega una donna al figlio perché l'asfissia della perfetta maternità prende il sopravvento: «Egli non nascerà per sé, creatura autonoma e libera: nascerà per essere suo figlio, il suo orgoglio e il suo passatempo, la sua assicurazione sulla vita e il suo ricatto, il suo eroe e la sua vittima». Non sarebbe giusto, a questo punto, tacere del tutto il peso che gli uomini hanno nella vita delle donne e con quale maestria e ironia, anche qui, lo tratteggi Natalia Aspesi. Sui fronti più classici della bellezza e della giovinezza, ai quali la sensibilità maschile è più esposta, ci sono le pagine più divertenti, con il concetto dei «trent'anni che fa scuotere amaramente la testa» e «la chirurgia estetica, un'industria per signore, spesso come il dentista. Infatti gli uomini sono sicuri di essere amati anche con i denti marci, mentre una donna con la dentatura devastata non può pretendere alcuna pietà».

Per non parlare del sarcasmo sulle “fughe” dei padri quando devono occuparsi dei figli piccoli: «Ilpapà è una maestosa entità che se gli si affidasse un bambino lo farebbe morire di denutrizione, freddo o caldo, soffocamento o sporco. La scusa è che solo l'amore di mamma sa: e perché non deve saperlo l'amore di papà?»Il tono diventa serio e severo nel capitolo dedicato al lavoro, quando si esaminano l'umiliazione e la fatica destinate storicamente alle donne, costrette alle occupazioni meno gratificanti e addette sempre - in via esclusiva - alle mansioni casalinghe, oltre che alla cura della famiglia. Da questo punto di vista, scrive ancora l'autrice nella prefazione, le cose sono lentamente migliorate, molte si sono emancipate, hanno costruito dei percorsi professionali prima impensabili, ma nulla «è conquistato per sempre», ammonisce, e le discriminazioni economiche permangono. La parità, in particolare per quel che riguarda l'accesso ai posti apicali, rimane una chimera.

Ben vengano, dunque, i summit come l'ultimo organizzato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel: 50 donne a Berlino, le migliori esponenti del mondo dell'economia e della politica riunite due giorni per discutere di un futuro che sia più rosa. L'importante è che alle parole seguano i fatti.

Natalia Aspesi, Delle donne non si sa niente , Il Saggiatore, Milano, pagg. 210,
€ 16,00

eliana.dicaro@ilsole24ore.com

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