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Giovane studioso italiano trova la cabina di ascensore appartenuta a Casa…

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SCOPERTA ART NOUVEAU

Giovane studioso italiano trova la cabina di ascensore appartenuta a Casa Batllò di Barcellona

Il 23 settembre si sono festeggiati i dieci anni da quando l’Unesco ha dichiarato Casa Batllò Patrimonio dell'Umanità. Affascinato dalla bellezza dell'opera, un facoltoso collezionista del sud Italia acquista la cabina d'ascensore, alcuni mesi fa, da un privato e si rivolge al dottor Speziali per ottenerne l'expertise. Gli studi e le ricerche condotte dallo studioso riconducono l'opera a Casa Batllò di Barcellona. «L'appartenenza è palese», afferma Speziali.
I vetri soffiati, l'andamento segnico - coloristico delle decorazioni e le giunture sono le medesime che si ritrovano nella casa progettata da Antoni Gaudì. Il legno (mogano), e la pavimentazione interna della cabina, è lo stesso utilizzato per porte e finestre della casa barcellonese.

Un'altra conferma è legata, secondo il giovane esperto italiano, ai metalli utilizzati per le maniglie della cabina, ancora una volta, gli stessi impiegati per Casa Batllò.
Una nota di rilievo è ricavata dalle dimensioni dell'attuale ascensore di Casa Batllò che combaciano con le misure della storica cabina, anche considerando lo spessore d' incastro della sua base destinato a livellare la struttura al pavimento.
Sono tutti elementi che contribuiscono a supportare l' originalità dell'opera montata dalla ditta Fuster & Fabra Hermanos con sede a Barcellona.

E ancora, la storia raccontata dal figlio dell'imprenditore spagnolo, che durante il periodo franchista trasporta la cabina a Palermo dove risiede la famiglia, ci restituisce il ricordo di quando era bambino nel tempo in cui il padre, attivo nel settore edilizio, aveva recuperato, da edifici in fase di ristrutturazione o demolizione, diverse proprietà assieme alla cabina Art Nouveau.

L'idea progettuale della cabina, secondo il parere di Andrea Speziali, avvallato da altri esperti e critici d'arte italiani e spagnoli, parte da Gaudì che avrebbe commissionato la progettazione a Lluís Domènech i Montaner.
L'exprertise, rilasciata all'attuale proprietario della cabina, evidenzia gli elementi che avvalorano questa ipotesi come il taglio del legno e i decori geometrici e naturali agli angoli del tetto della cabina. Quando direttore e funzionari di Casa Batllò sono venuti a conoscenza che la cabina si trova in Italia e hanno visto per la prima volta le foto sono rimasti sorpresi dalla sua bellezza ed eleganza, non senza una punta di invidia.

Pur nella consapevolezza che non sarebbe possibile un ritorno a Casa Batllò, non si esclude la possibilità che l'ente gestore di Casa Batllò organizzi una conferenza in Spagna dove Speziali, assieme al massimo esperto di arte gaudiana possa discutere della scoperta.
I commenti scaturiti in questi giorni nella penisola iberica, in ordine alla notizia del felice ritrovamento, testimoniano una certa rivalità fra i due paesi trascurando, nello stesso tempo, le radici storiche e culturali che Spagna e Italia hanno in comune. Certo è che, almeno per una volta, il nostro paese ha dato prova di particolare attenzione verso il patrimonio dell'arte e della cultura.

C'è il pensiero di esporre al pubblico nel 2017, in anteprima assoluta, la cabina nel percorso espositivo di una mostra incentrata sull'opera del celeberrimo architetto Liberty Giuseppe Sommaruga nel centenario della morte. La volontà di Andrea Speziali, come curatore dell'esposizione, è quella di stuzzicare il fruitore portando in mostra diverse proprietà straniere.

Venerdì 25 settembre alle ore 18:00 si parlerà di questa scoperta in occasione della presentazione del libro ‘'Italian Liberty. Una nuova stagione dell'Art Nouveau'' edito da Cartacanta a Maggio 2015 presso la Feltrinelli a Rimini.

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