«Non essere cattivo» rappresenterà l'Italia ai prossimi premi Oscar: il film postumo di Claudio Caligari, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia 2015, è stato scelto come nostro candidato nella corsa alla statuetta per il miglior film straniero.
Prodotto da Valerio Mastandrea, il film, ambientato a Ostia a metà degli anni Novanta, è incentrato su due amici, inseparabili fin dall'infanzia, che provano a sopravvivere in un micromondo segnato da droga e criminalità. Uno dei due riuscirà a uscirne, l'altro no.
È soltanto il terzo film di finzione nella carriera di Caligari, regista nato ad Arona nel 1948 e scomparso a Roma lo scorso 26 maggio: dopo «Amore tossico» (1983) e «L'odore della notte» (1998), Caligari ha confermato il suo notevole talento visivo e una capacità non banale di gestire al meglio i tempi di montaggio. Diverse le sequenze suggestive, soprattutto in un'impeccabile parte centrale dove il coinvolgimento è altissimo, i dialoghi si fanno più credibili e le vicende ancora più drammatiche.
È una candidatura piuttosto meritata, nonostante tra gli altri titoli in lizza ci fossero lavori del calibro di «Mia madre» di Nanni Moretti e de «Il giovane favoloso» di Mario Martone.
La data in cui sapremo se «Non essere cattivo» entrerà o meno nella rosa dei candidati è il 14 gennaio 2016, giorno in cui verranno annunciate le nomination. La cerimonia di consegna degli Oscar, invece, si terrà a Los Angeles domenica 28 febbraio.
Piccola curiosità: l'Italia verrà anche indirettamente rappresentata da Giulio Ricciarelli, regista milanese di nascita e tedesco d'azione, il cui «Labyrinth of Lies» (inerente alla cospirazione portata avanti da varie istituzioni tedesche negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale per occultare i crimini di Auschwitz) è stato scelto come candidato ufficiale per la Germania.
Tra gli altri titoli stranieri più temibili, che potrebbero dare del filo da torcere a «Non essere cattivo», ci sono due film che hanno ricevuto grandi riconoscimenti ai festival in cui sono stati presentati: il notevole «Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza» di Roy Andersson, Leone d'Oro a Venezia 2014, che concorrerà per la Svezia, e lo splendido «Son of Saul» di László Nemes, vincitore del Grand Prix a Cannes 2015, che rappresenterà l'Ungheria.
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