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Dossier Sorrentino, il mio Papa inventato, ma verosimile

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Dossier | N. 36 articoliFesta del Cinema di Roma

Sorrentino, il mio Papa inventato, ma verosimile

Un vero e proprio tormentone quello di Paolo Sorrentino che ripete più volte, nell’“incontro ravvicinato” con Antonio Monda alla Festa di Roma, sulla differenza tra «vero e verosimile» e come poi possano coesistere «realtà ed estetica». Parlando del suo The Young Pope, la serie tv che sta girando a Roma per Sky in collaborazione con Hbo e Canal+, dice appunto che il suo Papa è «altrettanto vero e verosimile».

Inventato, ma verosimile
«La sua caratteristica - sottolinea il regista - è che è un Papa totalmente inventato, ma altrettanto verosimile». Poi spiega la scelta di Jude Law come protagonista della serie tv della durata complessiva di otto ore: «Volevo un Papa giovane e bello, per questo ho scelto Jude Law che è un attore portentoso, senza difetti». A difesa del suo stile, da molti considerato troppo estetizzante, non a caso sceglie tra le sue sequenze preferite, in una sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica strapiena, una di Tempesta di ghiaccio di Ang Lee: «Sono sempre colpito dai suoi film, perché riesce a coniugare il bello con il vero. Resta nella realtà non rinunciando all'estetica. I grandi registi sono tali anche perché insensibili alle pressioni dell'ambiente che li circonda».

Nessuno sarà mai come Fellini, Antonioni e Bertolucci
Grande stima poi per Fellini, Antonioni e Bertolucci: «Qualsiasi cosa mettano in scena, nessuno lo sa fare come loro», ha detto. Il primo film che ha visto? L'incompreso, ma i titoli più amati, da ragazzo in vacanza, sicuramente sono quelli di Terence Hill e Bud Spencer. Il suo trofeo preferito? Non è l'Oscar ricevuto per La grande bellezza, ma la maglietta di Maradona. L''incontro ravvicinato' si è chiuso con la proiezione de La fortuna, corto di otto minuti di Sorrentino nel film a più voci dal titolo 'Rio, eu te amo'. Protagonista un uomo di ottant'anni in sedia a rotelle, ricco e malato, che si accompagna con una donna di cinquanta anni più giovane e ovviamente bella. «Mi divertiva pensare - ha detto il regista napoletano - che, al contrario di quello che si potrebbe pensare, era lui a volersi liberare di lei e non il contrario».

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