Trentacinque anni dopo torna “La terrazza” di Ettore Scola. Il film, che ha conquistato premi al Festival di Cannes (migliore sceneggiatura e migliore attrice non protagonista), è stato presentato dalla Cineteca Nazionale alla Festa del Cinema di Roma.
«La terrazza - ha spiegato Ettore Scola - è il luogo dove, nelle sere d'estate, gli intelligenti romani cenano in piedi. Sono intellettuali, sono borghesi, sono preoccupati: perché sono in età pensionabile, perché il loro prestigio è in declino, per calo d'ispirazione creativa o per mancanza di progetti culturali, per delusione da rivoluzioni mancate o per rimorsi da complicita' prestate a misfatti culturali. Ma conoscono la storia e sanno che, quando la borghesia è sembrata sul punto di dover cedere il suo potere ad altre classi, le ha piuttosto assorbite, si è trasformata, ha infine rafforzato il suo ruolo».
Un affresco amaro e disincantato sulla vita sociale e gli avvilimenti privati di cinque personaggi della Roma salottiera, che conferma il suo valore di straordinario «documento d'epoca» sull'Italia alla vigilia degli anni '80. Firmato da Age e Scarpelli (oltre che dallo stesso Scola), il film è diventato negli anni fonte di ispirazione per numerosi registi, dal Sorrentino de La grande bellezza al Cantet di Ritorno a L'Avana.
Un film con un attori indimenticabili: Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Serge Reggiani, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Carla Gravina, Stefano Satta Flores. Accanto a loro, in piccoli ruoli o camei spesso autoironici, una galleria di personalità della cultura e del cinema: dallo stesso Age a Leo Benvenuti, da Mino Monicelli a Lucio Lombardo Radice, da Ugo Gregoretti a Lucio Villari.
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