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Dossier Naufraghi sul red carpet

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Dossier | N. 36 articoliFesta del Cinema di Roma

Naufraghi sul red carpet

Il red carpet questa volta non è per le star e i divi del cinema ma per i migranti del Mediterraneo. Sul tappeto rosso che riveste la cavea dell'Auditorium di Roma, il flash mob di Medici senza frontiere interrompe la parata di artisti: luci spente e silenzio. Poi i tamburi e la danza disperata in memoria di una tragedia senza fine.

I migranti alla Festa del cinema, e il film è sui muri
Alla Festa del cinema di Roma ieri i protagonisti erano i popoli in fuga, le donne e i bambini che i volontari hanno visto morire, risucchiati dal mare, in Italia, in Grecia, lungo le rotte dei Balcani, fino alle coste dei paesi da cui scappano. Sono loro che hanno soccorso i superstiti. Per una notte al centro della scena, in 50, riversi a pancia in giù sopra un salvagente. Per ribadire la necessità di fermare lo sterminio e garantire alle persone in fuga un passaggio sicuro verso l'Europa. Con le immagini degli sbarchi e dei soccorsi proiettati sui muri delle Sale della musica. Una manifestazione organizzata in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma.

De Filippi: «Il film che non vogliamo vedere»
«Questo è il film che non vogliamo più vedere», dichiara Loris De Filippi, presidente di Msf, che la scorsa estate si è imbarcato su una delle tre navi dell'organizzazione internazionale impegnate in attività di ricerca e soccorso in mare. «Migliaia di persone disperate, in fuga da guerre e povertà - spiega - sono costrette a rischiare la vita per raggiungere un luogo sicuro sul continente europeo. Questi giubbotti sono il simbolo di una tragedia che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi, in mare come sulla terraferma. Chiediamo all'Europa di fermarla subito, creando per chi fugge alternative legali e sicure e condizioni di accoglienza dignitose».

Emergenza epocale
I numeri raccontano un'emergenza epocale: almeno 615.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo per cercare rifugio in Europa, rischiando la vita su imbarcazioni di fortuna. A migliaia tentano ogni giorno le vie di terra, sfidando ogni barriera in condizioni inaccettabili. Msf rilancia con forza la propria richiesta ai leader europei: aprire vie legali e sicure per tutte le persone in fuga verso l'Europa e porre fine alle politiche indifendibili che stanno trasformando un prevedibile afflusso in una vera tragedia umana. «Per un paese del G8 – conclude De Filippi - è necessario dare un'accoglienza diversa e soprattutto costruire vie legali e sicure perché le persone possano arrivare da noi».

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