Cultura

Inversione di tendenza

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IL MINISTRO

Inversione di tendenza

Sin dalla prima edizione degli Stati Generali della Cultura il Sole 24 Ore ha collegato economia e cultura in modo profetico, favorendo con un dibattito aperto e franco quel clima di cambiamento che ha portato ai molti passi in avanti compiuti negli ultimi tempi. Oggi, dopo anni di tagli molto dolorosi, finalmente c’è stata un’inversione di tendenza. La legge di stabilità di questo Governo ha previsto nei prossimi tre anni un aumento consistente delle risorse statali per la cultura, che passano da 1,563 miliardi di euro del 2015 a 1,682 miliardi nel 2016 (+7,6%), 1,867 miliardi nel 2017 (+19,5%) e 1,872 miliardi nel 2018 (+19,8%).

È stato aumentato del 25% l’accantonamento per la copertura del tax credit cinema, sono stati stanziati 10 milioni per la promozione turistica, le risorse per gli archivi e le biblioteche sono state triplicate, verranno assunti 500 professionisti dei beni culturali grazie a una deroga al blocco del turn over.

Inoltre ci si è impegnati per rompere tre tabù: le contrapposizioni ideologiche tra cultura e turismo, tutela e valorizzazione, pubblico e privato. L’Artbonus ha introdotto una significativa agevolazione fiscale per chi dona alla cultura, ora serve un balzo in avanti del mondo imprenditoriale italiano per far sì che il mecenatismo assuma pienamente quel valore squisitamente pedagogico che lo contraddistingue.

Ciascuna delle grandi imprese italiane deve ambire a divenire main partner di un grande museo del nostro Paese, tanto più ora che con la riforma appena compiuta i musei non sono più semplici uffici delle soprintendenze ma saranno dotati di uno statuto, un bilancio, un consiglio di amministrazione e saranno guidati da un direttore con molta più autonomia.

Il cambiamento è stato grande, ora sta alle imprese cambiare il proprio approccio alla cultura.

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