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Cesare Basile e i «Caminanti»

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musica

Cesare Basile e i «Caminanti»

E' uno scrigno di poesia siciliana l'ultimo disco di Cesare Basile intitolato “Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più” vincitore del Premio Tenco 2015 come miglior album dialettale. Il titolo incantevole della canzone da cui prende nome tutto l'album è una rivendicazione delle cose essenziali al vivere umano, un incoraggiamento a prendersi tutto l'amore che serve al cuore e alla mente senza chiedere il permesso a nessuno. L'album di Basile ha il marchio dell'atavica anarchia di chi rivendica la libertà raccontando angoli di puttane e puttanieri, di pupari, ladri, cantastorie, travestiti innamorati di Cristo e saltimbanchi della barricata.

C'è una nebulosa lucente nella barba bianca che racchiude i versi delle canzoni in siciliano di Cesare e c'è il divertimento coniugato al gusto di fare spettacolo che distingue tutti gli elementi dei “Caminanti”, una band d'eccellenza composta da nomi già noti nella scena underground milanese e apprezzati per la raffinata cultura musicale che li eleva dalla massa informe. I Caminanti che cantano “a cannarozzu chinu” insieme a Basile sono i due satiri danzanti, uno ai fiati e l'altro al violino, rispettivamente Enrico Gabrielli (Calibro 35) e Rodrigo D'erasmo (Afterhours), l'affascinante fuoriclasse palermitana Simona Norato alle tastiere e alle percussioni (di cui si sentirà presto parlare), Luca Recchia al basso e Massimo Ferrarotto alla batteria. Un'antica ed esuberante Rita Lilith Oberti, invece, è la voce femminile in “Franchina”, brano che rievoca il coro greco delle feroci Erinni quando si dichiarano colpevoli. Occasionalmente fa parte dei Caminanti anche Manuel Agnelli che da polistrumentista si diletta suonando ora la chitarra o il pianoforte ora le tastiere o i tamburelli. L'impronta di Cesare è caratterizzata dalla pienezza graffiante della sua voce che è paragonabile a quella dei cavalieri delle fiabe antiche che affrontano il drago o a quella dei valorosi combattenti cantati tra le pagine della letteratura quando vanno a recuperare il senno sulla luna. Il live del rock-writer siciliano è un tripudio di percussioni a sonagli di vario tipo e forma, di legno o metallo come le maracas, le clave e i metallofoni. Di grande effetto le tambourine che Gabrielli suona sul pavimento facendo vibrare il palco al ritmo di passi goti. E l'esaltazione delle radici tribali tocca l'apice quando il tintinnare di un vassoio silver riesce a produrre suono brillando d'identità propria tra i prestigiosi strumenti musicali suoi confratelli.

Nel mese di novembre le date del tour di Basile e i Caminanti saranno: il 6 al Jazz cafè Marianiello a Piano di Sorrentino (Na), del 7 al circolo Arci lecentocittà (Kr), del 13 a La dispensa pub a Mirto (Me), e del 28 al circolo Arci linea gotica a Ferrandina (Mt).

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