Cultura

#Zitti

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#Zitti

  • –Gianfranco Ravasi

iano benedetti quelli che non hanno niente da dire e, malgrado
ciò, stanno zitti.

Ecco un’altra delle tante rasoiate che Oscar Wilde infliggeva alla stupidità umana. Con più pacatezza già Ariosto nell’ Orlando furioso ammoniva: «Quel che non si sa non si de’ dire» (32,102). Eppure la colata di banalità e di insensatezze avanza incessante e ricopre pagine, discorsi, schermi televisivi e informatici.

Perciò merita una benedizione chi non sa e tace. Il nostro aggettivo “zitto” è significativo: si tratta, infatti, di un’esclamazione onomatopeica per imporre il silenzio, un po’ come il francese chut. Sarebbe necessario che alcune volte risuonasse su tutto il globo un possente “Zitti!” così da imporre una sosta alla chiacchiera e agli sproloqui che infestano l’atmosfera e le menti umane. Si compirebbe la promessa dell’Apocalisse: «Si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora» (8,1).

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