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The Arcs a Milano, primo concerto dopo la serata triste di Parigi

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The Arcs a Milano, primo concerto dopo la serata triste di Parigi

Dan Auerbach nel suo primo concerto milanese si è presentato all'Alcatraz alla guida degli Arcs senza il batterista Patrick Carney , spalla nei Black Keys al momento messo da parte. Quel che è certo il cantante chitarrista americano non ha messo da parte il fresco choc per l'attacco terroristico di Parigi. Venerdì sera si trovava in concerto nella capitale francese con il suo ultimo progetto, The Arcs, nello storico Le Trianon, poco distante dal Bataclan, teatro dell'assurda carneficina dove solo per caso non si è esibito al posto degli Eagles of Death Metal.

Nel corso del live milanese incentrato sulla presentazione dell'album di esordio degli Arcs “Yours, Dreamly” si è soffermato sulla tragedia sfiorata ma che ha colpito in pieno il mondo musicale e non solo “E' orribile quanto accaduto. Suonavamo in un club quasi identico a quello in cui erano gli Eagles of Death Metal, a poco più di un chilometro di distanza da loro. Ci siamo subito accorti di quel che stava accadendo per il frastuono delle sirene che venivano da fuori. Una situazione assurda”. Ieri sera, la band formata da Dan Auerbach, Leon Michels, Richard Swift, Homer Steinweiss e Nick Movshon si è esibita all'Alcatraz di Milano, proprio per riprendere la normalità, senza fermare la musica.

Fermarla per Auerbach “sarebbe come darla vinta al Daesh” come i francesi chiamano l'Is, in senso spregiativo. Daesh oltre a somigliare a un altro termine arabo che significa “portatore di discordia” è assai simile al francese dèche, cioè “rompere”. Per gli Arcs riprendere quel che si era rotto e interrotto la sera parigina non è stato un messaggio di semplice show must go on ma un voler riaffermare la vita sulla morte nel segno doloroso del blues dei padri ispiratori. Auerbach nato e cresciuto a Akron, Ohio – la città dei Devo e di Chrissie Hynde – è una delle figure più influenti della scena musicale: oltre che autore e chitarrista dei Black Keys negli ultimi anni ha prodotto dischi di personaggi come Lana Del Rey. Con gli Arcs mescola e aggiorna le formule del blues, contaminato con rock, soul, psichedelia e funk, una formula già sperimentata e portata a compimento.

Quello degli Arcs, è un suono quasi d'altri tempi, dal gusto vintage in cui c'è l'eco di una band mariachi tutta al femminile Mariachi Flor de Toloache, di spalla al concerto milanese. Le canzoni sono costruite sull'ascolto degli standard dei grandi maestri a cui Auerbach musicalmente deve tutto, senza nasconderlo. Ma su tutti i vecchi maestri del blues spicca Junior Kimbrough, di cui Auerbach è stato un instancabile fan. Per due volte ha guidato dall'Ohio fino a Hudsonville, nel Mississippi, con l'intenzione di andarlo a trovare. La prima volta con un viaggio notturno in macchina senza mai fermarsi finito a vuoto perché non scoprì dove il bluesman abitava e la seconda quando era già malato, poco prima della scomparsa nel 1998. La voce di Auerbach sentita all'Alcatraz era dolente oltre per questa lontana esperienza anche per quella assai vicina della serata parigina.

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