Capelli corti scuri, calze smagliate, gonna di pelle da rocker che lascia intravvedere una pancetta non tonica, fascia nera sulla fronte, un braccio a reggere una pelliccia buttata sulle spalle e l'altro, ricoperto da una folta peluria, regge il microfono. Così si presentava su un palco all'Uncle Sam di Long Island, Miss Louise Veronica Ciccone di anni 22 negli scatti di George DuBose, all'epoca uno dei fotografi che immortalava la vita notturna newyorkese. Una giovane molto diversa dunque dalle numerose metamorfosi che contraddistinguono la sua lunga carriera, iniziata con il primo album nel 1983 e non ancora conclusa 350 milioni di dischi dopo.
DuBose, era stato contattato da Liz Rosenberg, allora pubblicista per la Warner Bros poi diventata pr e portavoce di Madonna, per immortalare a fotografare una nuova band ma soprattutto per concentrarsi sulla cantante che aveva del potenziale, anche se si esibiva cantando e ballando sulle note registrate di una cassetta accompagnata solamente dal fratello e da una ballerina di colore. Le performance con numerosi cambi di abiti di scena e la sua presenza da primadonna, si vedevano già dunque agli esordi nel lontano 1981 e le foto, della mostra collettiva “Madonna the rise of a star” a Bologna lo testimoniano.
Un anno dopo un altro fotografo, il canadese con studio a New York Peter Cunningham, riceve una telefonata sempre dalla manager Liz Rosenberg, per un servizio su una delle sue nuove clienti, di cui era particolarmente entusiasta e di cui aveva capito il potenziale Miss Ciccone. Allo shooting lei si presenta sola, si trucca e prepara gli abiti per il servizio.
Dal momento in cui Cunningham impugna la macchina fotografica tutti i suoi dubbi svaniscono: la diva in erba flirta con l'obiettivo e mette in scena quelle provocazioni, si abbassa la zip dei pantaloni sui gradini di una chiesa o finge di essere crocifissa sulla staccionata di un giardinetto, che contribuiranno a renderla famosa. Alla mostra ci sono anche altre immagini di Peter Cunningham esposte per la prima volta in anteprima mondiale, poiché fanno parte di un rullino che il fotografo pensava di aver smarrito. Anche da quegli scatti si intuisce però la voglia di riscossa della ragazza di provincia di origini italiane che sarebbe diventata presto famosa. In una intervista del 1983 dichiarò “Le persone non sanno ancora quanto io sia brava, ma lo scopriranno presto. Nel giro di qualche anno tutti lo sapranno. Ho progettato di diventare una delle star più grandi di questo secolo”. Obiettivo raggiunto? Non per Madonna che a 58 anni e con un tesoretto di 520 milioni di dollari, non ha ancora intenzione di lasciare il palco e continua ad esibirsi in tour mondiali. Per chi non potesse andare proprio in questi giorni ad assistere ai concerti a Torino del suo Rebel Heart Tour, che la star ha deciso di non annullare dopo i fatti di Parigi “perché nessuno ha il diritto di farci smettere di fare ciò che amiamo”, l'esibizione fotografica a Bologna potrebbe rivelarsi una buona alternativa.
“The rise of a star” è visitabile fino al 10 gennaio 2016 presso la galleria Ono a Bologna
http://www.onoarte.com/upcoming-exhibition.html
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