Cultura

I Beatles, 27 hit al primo posto e quei video che «spaccano»

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MUSICA

I Beatles, 27 hit al primo posto e quei video che «spaccano»

Di best of dei Beatles è costellata la storia dell'industria discografica degli ultimi 50 anni per quanto, paradossalmente, i Beatles siano in tutta probabilità la band più difficile da «riassumere» in un'opera antologica. Nel 2000 la allora Emi, per celebrare il trentennale dello scioglimento dei Fab Four, diede alle stampe «1», best of abbastanza sui generis: la compilation infilava infatti i 27 singoli del quartetto di Liverpool che dal 1962 al 1970 raggiunsero la prima posizione delle charts di Gran Bretagna e/o Stati Uniti. Una roba mostruosa: da «Love me do» a «The Long and Winding Road», in pratica.

Qualcuno criticò il concept: perché piegare al criterio «commerciale» della performance in classifica il verbo immortale di un gruppo che a compromessi commerciali non ci scese mai, che alle tendenze del mercato mai si abbassò, eppure finì per determinarle? Chi criticava non poteva certo prevedere che «The Beatles 1» sarebbe arrivato primo nelle classifiche di 35 Paesi diversi, collezionando 89 dischi di platino e due di diamante e soprattutto imponendosi come disco più venduto della prima decade del nuovo millennio. Motivo? Una nuova generazione di pubblico si accostò ai Beatles attraverso questo strumento di divulgazione in forma di compilation.

Quindici anni dopo, con l'industria discografica orfana della Emi e la Universal titolare del catalogo dei Quattro, «1» è tornato arricchito. Ci sono le edizioni cd+dvd e cd+blu-ray che abbinano video restaurati ai brani dell'album originale per i quali è stato realizzato per l'occasione un nuovo mix stereo, un mix 5.1 Dolby Digital e uno DTS HD surround. E poi c'è 1+ che celebra la carriera dei Beatles in oltre 200 minuti attraverso 50 filmati e video: i 27 numero «1» vengono infatti affiancati da 23 ulteriori video in un disco aggiuntivo che include versioni alternative, rare riprese e altri materiali appositamente restaurati.

Questa nuova edizione di «1» è stata resa possibile grazie ad approfondite ricerche e a un attento restauro dei filmati promozionali originali, delle apparizioni tv e di altri video scelti con attenzione tra i più significativi della carriera. Qualche esempio? Tutti conosciamo il promo di «Hey Jude» con Paul al piano e lo studio che nel finale esplode nel più celebre «na-na-na-na» della storia della musica popolare. Ma quanti si ricordavano della jam-siparietto iniziale, con John che farfuglia «You are my sunshine»? Stesso dicasi del promo di «Paperback Writer», ma l'improbabile performance di Ringo presentatore che la precedeva ce l'avevate presente? Poi c'è «Come Together», per la quale è stato ex novo inventato un divertissement di computer grafica sul tema di «Abbey Road».

Dopo meticolose verifiche negli archivi dei Beatles per selezionare un ampio ventaglio di video rari, storicamente importanti e qualitativamente elevati, la Apple Corps ha messo insieme un team tecnico di 18 persone per portare a termine la scrupolosa pulizia fotogramma per fotogramma, il riequilibrio della gradazione di colore e un'opera di editing che ha avuto bisogno di mesi di lavoro ininterrotto. «Questi video e questi filmati sono spettacolari testimonianze dell'era in cui abbiamo vissuto. E spaccano!», sentenzia Macca. Penso che sia veramente interessante vedere i video che abbiamo fatto, alcuni di questi incredibili e altri... davvero incredibili», aggiunge Ringo. Tutto sottoscrivibile. Riassumendo: la nuova edizione di «1» serve in due casi. Se siete a digiuno e per la prima volta intendente accostarvi al verbo dei Favolosi Quattro, o se siete maniaci collezionisti. Di quelli che del corpus beatlesiano devono avere tutto.

The Beatles
«1»
Universal

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