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reality - la finale

X Factor, nella notte dei Coldplay vince Giosada, il rocker con l'inedito «meridionalista»

Giosada (Ansa)
Giosada (Ansa)

L'inedito un po' insipido non scalfisce un cuore rock. Vince la nona edizione italiana di X Factor Giosada, nato Giovanni Sada, barese di 26 anni partito con una certa attitudine punk ma arrivato «pompiere» con l'inedito cantautorale «Il rimpianto di te», scritto a quattro mani con Pacifico.

Secondi gli Urban Strangers, duo un po' acustico e un po' rap da Somma Vesuviana, senza dubbio i concorrenti che meglio rispondevano all'identikit dei teen idol e con «Runaway» già avevano assaporato la vetta della classifica singoli. Terzo Davide «Shorty» Sciortino, il palermitano trapiantato a Londra che poteva contare sul migliore inedito, il furbo funky «My Soul Trigger». Questi i verdetti emessi ieri sera dal pubblico tele-votante per la finalissima del talent show di Sky Uno in diretta da un Forum di Assago con 8mila spettatori sugli spalti, tra i quali anche il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini («Dopo il lunedì alla Scala, torno a Milano. Questa volta per assistere alla finale di X Factor... Musica e talenti di ragazzi italiani», scriverà su Twitter). Era un'edizione senza padroni, un po' come il campionato di calcio di quest'anno, e alla fine ha vinto il concorrente più dotato, un misto di estensione, tecnica e carisma. «La forza tranquilla», lo ha definito il giudice di riferimento Elio, tirando in ballo un concetto coniato anni fa nientemeno che da Francois Mitterand. Di sicuro, nel suo cammino lungo la competizione, ha convinto più come interprete (travolgente su «The Real Me», commovente su «Amore che vieni, amore che va») che come cantautore. «Il rimpianto di te», ballad meridionalista sulla nostalgia della propria terra, sembra un po' una rilettura dei temi dei Tazenda in chiave vagamente art rock.

È stato anche l'X Factor della giuria all music; del debutto di Skin con quell'italiano dadaista e il mantra dei suoi «Attacca!»; di Morgan che non c'era più e Fedez che, fattosi le ossa nel ruolo, ha provato a rimpiazzarlo per carisma e verve polemica; del ritorno di Elio liberatosi dai conflitti che, probabilmente, due anni fa lo portarono alla scelta di mollare (citofonare Morgan, ancora una volta) e di Mika che una volta tanto ha avuto la categoria più scarsa su piazza, quella immediatamente sterminata degli Under Uomini. L'X Factor delle performance dei giudici, di Elio e le Storie Tese confezionati nella scatola di «Caccolatini» che rispolverano l'immortale «Servi della Gleba», di Fedez e Mika protagonisti del mash up di «My Beautiful Disaster» (strip parziale per festeggiare il milione di visualizzazioni su Youtube: loro tolgono la t-shirt, ché il pantalone se lo abbasserà Elio con un meraviglioso gesto situazionista), di Skin che lancia il nuovo corso degli Skunk Anansie al grido di «Love Someone Else».

Set neo flower power per i Coldplay
Già, la dimensione internazionale dello show, ribadita dalla presenza sul palco dei Coldplay, senza dubbio la band mainstream del momento. Mini-set all'insegna di un danzereccio neo flower power per loro, impegnati nel lancio del nuovo album «A Head Full of Dreams». Prima il singolo apripista «Adventure of a Lifetime», poi la title track con il front leader Chris Martin che cantava dal vivo su base, mentre il palco del Forum era tutto coperto petali e sugli spalti coloratissimi laser sfarfallavano vibrando fortemente. Un promettente antipasto di quello che sarà il prossimo tour del gruppo inglese.

La cavalcata verso la vetta di Giosada
Ma quella di ieri è stata soprattutto la notte della cavalcata di Giò. Prima manche per i duetti con l'ospite italiano Cesare Cremonini (lo rivedremo più avanti a promuovere il nuovo singolo «Lost in the Weekend»), in acustico piano e voce: parte Giosada padrone della situazione su «Logico #1», virtuosismi a go go per Davide su «Mondo», Enrica veste tutto sommato credibilmente i panni de «La nuova stella di Broadway», mentre agli Urban Strangers tocca l'azzardo di armonizzare «Buon viaggio». Uscirà Enrica, comunque contenta di essere arrivata a un soffio dal podio, quando alle audizioni nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul prosieguo della sua avventura. La seconda manche è quella degli inediti e il primo a partire è Davide Shorty, quello con in mano il pezzo più forte, il concentrato di funky che risponde al titolo di «My Soul Trigger».

Poi gli Urban Strangers e la loro «Runaway» scala-classifiche. C'era il timore del braccino corto del tennista, patologia di cui il duo campano è apparso spesso affetto ma stavolta battono a rete senza colpo ferire. Quindi il Giosada cantautoralizzato della meridionalistica «Il rimpianto di te». Esce Davide e lo scontro finale per la vetta diventa un affare tra Urban Strangers e Giò. Parte quest'ultimo che, per fortuna, si ricorda di essere un adepto della causa del rock e si rende protagonista di una mirabolante esecuzione di «The Best of You» dei Foo Fighters. Gli Urban Strangers si giocano «Oceans» di Jay-Z e Frank Ocean, brano su cui avevano già dimostrato di riuscire tirare fuori il meglio della propria anima acustica. Morale della favola: se Giò torna al rock, mette la freccia, sorpassa e arriva primo.

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