Cultura

Il Natale è un grande compleanno universale

  • Abbonati
  • Accedi
LIBRI

Il Natale è un grande compleanno universale

Louise Andreas von Salomé (1861-1937), chiamata semplicemente Lou, ha influenzato alcuni tra i sommi personaggi della letteratura e del pensiero contemporaneo. Bastano tre nomi per ricordarla: Nietzsche, Rilke, Freud. Morì a Gottinga, era nata a san Pietroburgo. Ha lasciato opere degne di considerazione per la letteratura e la psicoanalisi. E, tra l'altro, anche una deliziosa “Fiaba per il Natale” (ora tradotta con una bella postfazione di Alba Chiara Amadu per il Melangolo, pp. 64, euro 6).

La scrisse nel 1907, indirizzandola a Bubi e Schnuppi (due bambini, figli dell'amica Helene Klingenberg, che si chiamavano Reihnold e Gerda). Lou racconta ai due bimbi, abitanti a Berlino, che si era recata nella sua Gottinga per comperare le candele da mettere sotto l'albero. Ritornando a casa (sita in collina, poco fuori città) passa lungo la foresta. E incontra un “tale”, o meglio “un uomo alto di statura e anziano, con molti capelli bianchi e bianche sopracciglia cespugliose, il suo bastone nodoso nella mano e un sacco di color verde sopra il mantello”. Ben presto scopre che si tratta, appunto, di Babbo Natale. Il quale, stanco, sembra sedersi su una panca che non c'è, quasi fosse d'aria.

Un uomo misterioso, gentile, con cui Lou avvia un dialogo. E qui c'è una frase preziosa che rivela a Bubi e Schnuppi: “Lui non possedeva più niente di inquietante non appena avevo iniziato a parlare”. La donna scopre dalle parole del vecchio che “il Natale non è altro che un grande compleanno universale, il giorno della vita”. E viene festeggiato perché tutti i bimbi e i loro genitori in questo giorno speciale “desiderano essere felici e contenti in un modo particolare”. Qui la fiaba lascia il posto alla filosofia. Lou, con cui Nietzsche aveva immaginato un amore che avrebbe generato il superuomo, scrive che gioiscono “del loro essere esistenti”.

In tedesco, l'espressione che ha usato è che si rallegrano “a proposito del loro Dasein”: vale a dire, letteralmente, del loro essere qui. O meglio: la gioia è l'esistere con tutta l'essenza di se stessi. Parole difficili? Forse ma la fiaba prosegue con i doni: Bubi desidera un dirigibile. Risponde Babbo Natale: “Lui deve ricevere ancor più di un dirigibile e con quello guardarsi attorno nel mondo ben più di quanto non creda. Perché è giusto che non voglia rimanere zitto e isolato!”.

La fiaba continua con altre sorprese e noi ne abbiamo ricordato soltanto l'inizio. Di certo Babbo Natale per Lou, a dispetto di taluni, è un vero filosofo e porta doni che aiutano a essere liberi.

© Riproduzione riservata