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Il profumo di Corinne

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Il profumo di Corinne

L’ultima fatica letteraria di Marco Innocenti è un romanzo storico, ambientato prima durante e dopo la Seconda Guerra. Racconta a pennellate veloci, in prima persona, con una prosa limpida e scorrevole, la storia triste di Corinne Luchaire, attrice francese, nata sotto una stella sbagliata. Atmosfera da Grande Gatsby nell’Europa crepuscolare degli anni Quaranta. Corinne è bellissima. Assetata di vita e di eccessi. Tutti la vogliono, la desiderano. Ha girato una manciata di film. La osannano come una diva, la nuova Greta Garbo. Ma si perde nelle notti parigine, nella Parigi occupata dai nazisti.

«La guerra è finita, mademoiselle. La Germania ha vinto. Posso offrirle un bicchiere di champagne per brindare alla pace?», le chiede un ufficiale tedesco. Parigi è una città buia, triste, una città che «respira dolore». La Tour Eiffel con la croce uncinata.

Capelli color oro, Corinne ha solo 19 anni. Vuole il successo. Vuole vivere. Si ritrova nel film sbagliato, la Parigi occupata. Il padre Jean Luchaire, dandy, giornalista collaborazionista, le offre cattivi consigli e nessun buon esempio. Tra «la guerra mondana e la guerra mondiale» la scelta per lei è già scritta.

Abiti di Rochas. Tremendamente Audace, come il suo profumo. Corinne è femmina ed emana sensualità, desiderio, erotismo. La sua vita è una continua fuga dalla realtà. E’ una diva di Hollywood ma Parigi non è Los Angeles. Con tanti uomini nel carniere e «nessun uomo che valga più di un flirt». Noia. Feste. Notti. Malinconia. Solitudine. «Una stella senza set». Che parla con il corpo come nei suoi film in bianco e nero. Due labbra rosse e gli occhi da cerbiatta. «Quando accavalla le gambe il mondo vacilla».

La sua stella e i suoi sogni di successo si spengono come le candele consumate alla fine dell’ennesima triste festa parigina. Tra fiumi di champagne, musica, Delage convertible, risate etiliche, i nazisti sullo sfondo. Il cinema diventa un ricordo. Così come le sue speranze di gloria. «La vita non dura due ore, non è un film». Corinne si accende e si spegne con la velocità di un lampo, le feste parigine e il jet set negli anni della guerra e della Francia occupata diventano la sua scena, il suo tragico palcoscenico. «Mani bucate, cattiva reputazione, amori da copertina». E’ il 1941. Ha solo 20 anni occhi di fuoco. Ma è come se ne avesse vissuti cento. «Buon 1941: ho un grande futuro. Dietro di me».

Si sposa con un nobile decaduto. Un matrimonio effimero finito il giorno dopo. Fa la vita. Una vita sempre più disperata. Con le amiche dell’alta società parigina. Beve e fuma troppo. E’ la regina degli Champs-Èlysées. Ma il suo fisico non la segue più. Una figura tragica in un viso angelico. Ha una figlia da un pilota austriaco della Luftwaffe. Non dura. Non può durare. «Gli uomini fedeli mi annoiano». Poi arrivano gli americani. E il film di quella dannata guerra cambia, per sempre. Corinne la diva, diventa«una scandalosa collaborazionista». Fugge dalla sua Parigi verso un destino sempre più disperato, come tutta la sua vita. «Addio, stella senza cielo, le uniche cose che ci appartengono sono quelle che abbiamo perduto».

Il profumo di Corinne
di Marco Innocenti
Mursia editore
291 pag., 16 euro

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