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Mala logica, buona logica, evoluzionismo

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Mala logica, buona logica, evoluzionismo

Mala logica. Mala logica è non pensare a fondo e fare pasticci. Ecco un esempio. Un bel giorno, anzi un brutto giorno, in un liceo scientifico milanese arriva un questionario per sondare le opinioni degli studenti. Si chiede loro di dire se sono o non sono d'accordo con una serie di affermazioni che hanno a che fare con l'uomo e la natura. La domanda 21 suona così: «Gli esseri umani sono stati creati e si sono evoluti per dominare il resto della natura». Rispondere sì, se l'affermazione è giudicata vera, no se falsa. Analizziamo una frase più semplice: «Tizio ha preso l'ombrello e lo ha aperto per non bagnarsi». Perché questa frase sia vera bisogna credere che siano vere entrambe le cose: Tizio ha l'ombrello, Tizio lo ha aperto. Basta che una delle due sia falsa perché tutta l'affermazione lo sia. Ora la domanda 21 suggerisce che «la specie umana è stata creata e si è evoluta». Poniamo che io risponda sì. Vuol forse dire che accetto che qualcuno ha creato la specie umana, ma che poi questa si è evoluta secondo la teoria di Darwin? In tal caso metto su un piede di parità un'ipotesi dubbia, almeno allo stato attuale delle conoscenze, con un'altra tesi che è accettata da quasi tutti i biologi. Il bello è che succede lo stesso se rispondo “no”. Sono condannato all'incoerenza! Non c'è via di scampo.

Il secondo pezzo della domanda 21 suggerisce che questo uomo, creato (da altri) ed evoluto (da sé), cerca di dominare la natura. Ancora una volta, se rispondo sì oppure no, con che cosa sono d'accordo o in disaccordo? In conclusione, ecco un esempio di mala logica.

Consoliamoci ora con un caso di buona logica. Abbiamo sempre a che fare con l'evoluzionismo. Cinque studiosi si sono domandati: come mai ci sono persone che lottano per il loro onore fino a sacrificare la vita? Comportarsi così è in contrasto con gli assunti della teoria darwiniana? Non si può rispondere a queste domande con un esperimento naturale, andando cioè a vedere la differenza tra i casi in cui il senso dell'onore è presente in gruppi sociali e i casi in cui è assente. Avremmo soltanto una fotografia, mentre è necessario girare un film del fenomeno in condizioni controllate. I cinque studiosi hanno costruito un programma per computer in cui agenti artificiali appartenenti a quattro diverse popolazioni interagiscono in ambienti sociali differenti. La prima popolazione è fatta di agenti razionali, persone che non attaccano, e reagiscono solo se aggredite da persone più deboli di loro. La seconda è fatta di persone “onorate” che si battono comunque in caso di oltraggio, anche se l'avversario è più forte. La terza è fatta di persone aggressive che attaccano solo i più deboli, e la quarta di persone “dignitose” che si rivolgono alla polizia. Il programma mostra che cosa succede col passare del tempo. Per esempio, le persone “onorate” tengono a bada l'espandersi della popolazione aggressiva se la polizia è debole o inefficiente. Si può inoltre vedere che cosa succede se si toglie una o più popolazioni dall'interazione sociale: se la polizia è forte, sono sufficienti i “dignitosi” per arginare gli aggressivi. L'analisi comparata dei vari scenari permette di misurare con precisione i tempi e i modi di evoluzione nei diversi tipi di società.

L'antenato di queste simulazioni è un modello introdotto dal matematico Vito Volterra nel 1926 per spiegare come mai era cambiato l'equilibrio tra le differenti popolazioni di pesci nell'Adriatico privo di pescatori durante la prima guerra mondiale. Le trasgressioni della buona logica si possono talvolta correggere anche con un solo intervento che le smaschera, come ha mostrato un gruppo di ricerca statunitense insieme a Irene Scopelliti, che lavora a Londra. Più difficile correggere la mala-logica se si sposa con la mala-fede, come forse è successo nel caso del sondaggio (un esempio di cripto-creazionismo?).

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