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Da vedere «Revenant - Redivivo». Delude Tornatore

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Da vedere «Revenant - Redivivo». Delude Tornatore

Dai Golden Globe alle sale italiane: reduce dalla vittoria della prestigiosa statuetta come miglior film drammatico, «Revenant – Redivivo» di Alejandro González Iñárritu arriva nei nostri cinema ed è indubbiamente il titolo più atteso del weekend. Tra le novità, a fargli compagnia, ci sono «Creed – Nato per combattere» di Ryan Coogler e «La corrispondenza» di Giuseppe Tornatore. Tratto da un romanzo di Michael Punke, «Revenant – Redivivo» vede protagonista Leonardo DiCaprio nei panni di un trapper che, nell'America dell'Ottocento, viene brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai suoi compagni. L'uomo, invece, riesce a sopravvivere e cercherà la sua vendetta.

Dopo «Birdman», Alejandro González Iñárritu si conferma uno dei registi visivamente più talentuosi del cinema contemporaneo: supportato dalla meravigliosa fotografia del fidato Emmanuel Lubezki, dà vita a una serie di vertiginosi piani-sequenza e di immagini che difficilmente si riusciranno a dimenticare. Soprattutto nella prima parte, è un'opera emozionante e concitata, che viene però intaccata da qualche momento di stanca verso la conclusione. Ci si può comunque accontentare, anche per l'ottima colonna sonora (tra i compositori figura Ryuichi Sakamoto) e per due grandi interpretazioni: DiCaprio si merita quell'Oscar che quest'anno dovrebbero assegnargli e Tom Hardy riesce a tenergli testa con una performance di notevole intensità.

Altra uscita attesa è «Creed – Nato per combattere» di Ryan Coogler, nuovo capitolo della saga di «Rocky». Protagonista è Adonis Johnson, figlio di quell'Apollo Creed che fu il massimo rivale (e, allo stesso tempo, un grande amico) di Rocky Balboa. Il giovane parte dalla California e arriva a Philadelphia per incontrare Rocky e farsi allenare da lui. L'obiettivo? Diventare il nuovo campione del mondo. Stallone non riesce a stare lontano dal ring e torna nel ruolo più importante della sua carriera per questa pellicola che omaggia (soprattutto) il primo film della saga.

I toni sono malinconici e Ryan Coogler (già regista di «Prossima fermata: Fruitvale Station») ha buoni numeri, ma nel complesso ci si emoziona a fasi alterne e alle sequenze degne di nota (i combattimenti, in primis) ne seguono troppe convenzionali e prive di verve. Si poteva fare decisamente di meglio, anche se Stallone (vincitore del Golden Globe come miglior attore non protagonista) è in ottima forma per la gioia dei suoi tanti fan.

Infine, menzione negativa per «La corrispondenza» di Giuseppe Tornatore. Il regista siciliano firma un dramma melenso e pasticciato che verte su una relazione amorosa sviluppata tramite una misteriosa “corrispondenza virtuale”. Poco credibile e ancor meno appassionante, il film presenta dialoghi scritti con scarsa cura e un andamento narrativo privo del giusto ritmo e respiro. Naufraga anche il cast, compresi i protagonisti Jeremy Irons e Olga Kurylenko.

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