Cultura

La pittura in danza

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TEATRO ARIOSTO RESTAURATO

La pittura in danza

La riapertura di un teatro è sempre un buon segno: ottimo, se scandito da un originale “focus” artistico. Dopo dodici mesi di restauri, l'ottocentesco Teatro Ariosto di Reggio Emilia è stato reso al suo pubblico dal cinese Shen Wei. Il coreografo, regista, calligrafo, costumista, scenografo/pittore e light designer lo ha abitato per dieci giorni, creando in residenza, con i suoi tredici, provetti, danzatori Untitled n°12-2, novità in prima assoluta, preceduta da alcuni estratti da Connect Transfer (2004) e Connective Measures (2013). In più, ha donato alla città masterclass e incontri, differenziando il suo quarto passaggio reggiano dal terzo (2011), quando, tra l'altro, presentò alcune peformance site specific alla Collezione d'arte Maramotti.

Nel restaurato “Ariosto”, Wei ha ribadito come il suo linguaggio formalistico ed evasivo incontri la pittura, ma non solo. Nel meraviglioso Untitled n°12-2 (titolo “senza titolo”, ma non senza significato: è un progetto in fieri, alla maniera degli Events di Merce Cunningham) i danzatori “dipingono” con il movimento, ispirati dalle pennellate di Black, White, and Gray: undici quadri astratti a firma del loro leader , proiettati sul fondale. Negli Estratti la pittura, invece, viene prodotta dai corpi che si gettano sul palco bianco, come su di una tela. Qui, lo slancio dei ballerini, muniti di un guanto intriso di pittura nera, ha a che fare con il momentum tipico nell' action painting di Pollock. Tuttavia, l'esito, a mulinelli circolari, in cui segno e corpi diventano una cosa sola, rimanda ad altro: alla tradizione performativa della Cina, e di Wei, in cui è assente la distinzione tra gli specifici artistici eretti in Occidente.

Poi appaiono video in diretta e colorati. La danza, di corpi fasciati in costumi chiari e slabbrati, come fossero scorticature della pelle, si fa aspra, aguzza, punteggiata di piccoli gesti prensili: trasuda una complessa matematica spaziale sconfinante nell'architettura. Il passaggio dagli Estratti ad Untitled n°12-2 vede l'immersione totale di una danzatrice nel colore rosa (e non più nero) e questa volta è scultura! Wei è artista irresistibile pure nelle scelte musicali: Volans, soprattutto Ligeti e Burke, cui presto aggiungerà, a New York, per il terzo lustro della sua compagnia, il Morton Feldman di Neither, l'opera lirica di Beckett. En attendant...

“Shen Wei Dance Arts”/Teatro Ariosto, Reggio Emilia. Qui ancora danza con Rocìo Molina & Rosario, 10 febbraio

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