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Michael Jackson avrà il volto di un bianco: Joseph Finnes

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Michael Jackson avrà il volto di un bianco: Joseph Finnes

Lo show business si confonde ancora una volta col bianco e nero. Pochi giorni fa la polemica di una notte degli Oscar con troppo attori bianchi: Spike Lee e Will Smith per protesta scelgono di boicottare la cerimonia del 28 febbraio a Los Angeles; dal lato opposto Michael Caine osserva che non si può premiare un attore solo perché è nero e Charlotte Rampling denuncia «un razzismo anti-bianchi» salvo poi ritrattare. Sembrava finita lì con l’Academy pronta a cambiare le regole per assicurare più presenza alle minoranze. Oggi è successo di nuovo. Stavolta si tratta di un film per la televisione britannica: una storia che si ispira a una leggenda metropolitana secondo cui, all’indomani dell’11 settembre, tre star di fama mondiale si mettono d’accordo per fuggire da New York in macchina.

Il film si intitolerà «Elizabeth, Michael & Marlon», i tre sono Elizabeth Taylor, Marlon Brando e Michael Jackson ma quest’ultimo sarà interpretato da un bianco, Joseph Finnes, il protagonista di Shakespeare in love. Ed è subito «controversia» che si sviluppa a dispetto del dettaglio che tutti sanno: Jackson, una delle popstar più amate del ventesimo secolo, in vita fece di tutto per cambiarsi i connotati (si è rifatto e affilato più volte naso, zigomi e mento, nel tempo sono spuntate una fronte più ampia e una fossetta); il colore bianco pallido che aveva assunto era invece conseguenza delle cure per contrastare la vitiligine, una malattia cutanea che si manifesta con macchie più chiare della pelle, ma non mancarono articoli, documentari, speculazioni secondo cui la popstar si sottopose a diverse sedute per «diventare bianco».

La scelta del responsabile del casting forse non spiacerebbe al defunto. Eppure su Slate Aisha Harris, una giornalista nera, dice che no, non si può fare interpretare Jacko a un attore inglese bianco, c’è bisogno di un nero perché Jackson rimaneva nero anche quando «faceva il bianco». Perché gli ultimi look, i tratti femminei, non cambiarono la sua natura, «non ne facevano una persona diversa». Si ricorda che durante la sua lunga carriera artistica Jackson ha dovuto lottare quando nei primi anni 80 Mtv era restia a mandare video musicali di artisti neri, e anche dopo, durante la trasformazione in bianco, «non ha mai rinunciato a denunciare quanto male l’industria musicale trattasse i neri rispetto ai bianchi». Questo è quello che dice la giornalista, il resto della protesta sta come al solito sui social media: ironie, incredulità e critiche per la scelta che Finnes definisce invece «una sfida».

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