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«Seta e macchine»: al Mast le foto dell'artista svizzero…

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«Seta e macchine»: al Mast le foto dell'artista svizzero Jakob Tuggener

Si è aperta il 27 gennaio al Mast a Bologna, in concomitanza con i 40 anni di Arte Fiera, la mostra fotografica “Fabrik/Nuits de bal” di Jakob Tuggener. L'artista svizzero (1904-1988), poco conosciuto se non dai professionisti del settore, è considerato in realtà uno dei dieci più importanti fotografi industriali mondiali. A condannarlo all'oblio per settant'anni, spiega il curatore Urs Stahel, il suo snobismo verso collaborazioni con musei e pubblicazioni, le controversie legali seguite alla sua morte e la sua origine. La Svizzera è stata sempre poco considerata in ambito artistico e soprattutto fotografico. In realtà, le numerose foto in mostra lo testimoniano, Tuggener è stato in grado di rappresentare con intensità, tecnica che richiama il cinema espressionista, e sguardo fuori dal comune sia il mondo dell'industria meccanica, sia quello dell'alta società. Di “seta e macchine”, dunque secondo una definizione dello stesso artista, sono fatti i 150 scatti che ritraggono particolari inediti della vita operaia della Maschinenfabrik Oerlikon. Qui Tuggener prestò servizio come fotografo freelance per la rivista aziendale e quelle stesse foto vennero poi pubblicate anche nel libro, dalla scarsa fortuna, “Fabrik” del 1943.

In Fabrik il fotografo insegue i suoi soggetti e cerca di sorprenderli nella loro quotidianità: un pacchetto di sigarette dimenticato da un operaio tra gli ingranaggi, la postina Berti che, in ritardo, corre sulla scale, gli ingegneri che discutono attorno al tavolo, la segretaria che si ammira in un uno specchietto. E ancora di seta e uomini macchina sono fatte le altre immagini catturate di nascosto con una Leica da “Tuggener paparazzo”: la schiena nuda di una signora, il décolleté profondo di una dama dell'high society, lo sguardo estasiato di un accompagnatore, i camerieri che servono le pietanze o portano in conto su piccoli vassoi d'argento, gli orchestrali che suonano stanchi al veglione di San Silvestro al Palace Hotel di Saint Mortiz e al Grand Hotel Dolder di Zurigo. Queste immagini ebbero però lo stesso triste destino di quelle con soggetto industriale. La raccolta dedicata ai balli non fu mai pubblicata perché osteggiata da molti dei soggetti ritratti che preferirono restare anonimi.

Donne seducenti e operai sporchi di grasso, luci e ombre, forti contrasti e diseguaglianze che caratterizzano anche la società odierna e che proprio negli stessi luoghi di Tuggener, l'hotel Belvedere a Davos, continuano a essere oggetto di discussione durante le pause del World Economic Forum. Il fotografo svizzero rifiutava però di essere classificato come un critico dei costumi poiché amava entrambi gli estremi e li riteneva di egual valore artistico, il suo scopo era solo quello di creare immagini poetiche. Poesia che è possibile riscontrare anche nei 4 filmati degli anni 1937-1944, il cui montaggio rimanda al maestro russo Ejzenstein, che arricchiscono il percorso espositivo al Mast.

La mostra al Mast Jakob Tuggener Fotografie Fabrik/Nuits de bal è aperta fino al 17 aprile
Tutte le info su http://www.mast.org/

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