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A Venezia quattro artiste in mostra a Palazzo Fortuny

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A Venezia quattro artiste in mostra nell’inverno di Palazzo Fortuny. Fino a primavera

Palazzo Fortuny propone una grande esposizione per i mesi invernali, in mostra quattro artiste che con le loro opere intersecano la storia di Mariano Fortuny. La mostra “Inverno a Palazzo Fortuny” (prorogata fino al 1° maggio) apre con “Ida Barbarigo. Erme e Saturni”, una serie di tele di varie dimensioni che vanno a riempire lo spazio del piano terra. Si tratta di opere tratte da due serie compiute tra gli anni Ottanta e la fine dei Novanta. Al primo piano, nell'affascinantissimo atelier di Mariano Fortuny, “Henriette Fortuny. Ritratto di una musa” raccoglie quadri, documenti, fotografie che vanno a comporre un ritratto e un omaggio a una donna che fu artista e musa allo stesso tempo. Nello stesso piano “Romaine Brooks. Dipinti, disegni, fotografie”, la prima esposizione in Italia dedicata all'artista americana. Al secondo piano “Sarah Moon. Omaggio a Mariano Fortuny”, scatti fotografici che parlano di e con la storia di Mariano Fortuny.

Nella gran parte delle esposizioni che si succedono nelle stagioni a Palazzo Fortuny, vi è sempre un filo rosso che lega il Palazzo alle opere ospitate in mostra, un denominatore comune tra la vita artistica di Mariano e gli artisti esposti. Anche in questa occasione i rinvii a esposizioni del passato sono moltissime, le quattro artiste oggi in mostra tessono un filamento di rimandi continui.
Ida Barbarigo, presenza che ritorna tra le mura del Palazzo, con i suoi quadri riempie lo spazio al piano terra, quasi a rarefarne l'ossigeno con le sue presenze di colore. Tele in successione una dopo l'altra lungo le pareti, le figure dipinte ne emergono dal buio della sala in dialogo tra loro in un continuo rimando di sguardi. Potrebbe sembrare di entrare in un tempo mitologico, ma quadro dopo quadro Barbarigo mette in pittura quanto il mitologico sia al contempo reale, quanto le Erme abbiano fattezze tangibili e spesso ci assomiglino, così le Sfingi e i Saturni che emergono alla vista, presenze quasi quotidiane.

Henriette Fortuny, presenza imprescindibile in questo Palazzo, fu moglie, compagnia, modella di Mariano Fortuny, ma in questa esposizione viene messo in luce il suo ruolo determinante e attivo con fotografie, proiezioni di brevi filmati, testiomianze. La lunga storia tra i due è stata anche un'avventura creativa e i documenti esposti lo dimostrano: non solo musa ma anche artefice. Alcuni scatti la ritraggono nelle sue sperimentazioni nella produzione tessile Fortuny, il brevetto dell'ormai notissimo Delphos è documentato come suo. Per tutta la sua vita, anche negli anni dopo la morte del marito, Henriette fu presenza discreta e al contempo energica e instancabile sostenitrice delle produzione e della memoria Fortuny.

Le opere di Romaine Brooks sono legate con un filo rosso a una donna già esposta in queste sale, la marchesa Casati a cui Brooks negli anni Venti fece un ritratto. Americana di nascita, l'artista fece dell'Italia e della Francia, soprattutto Capri, Venezia e Parigi, i suoi luoghi di vita, un'esistenza vivace e trasgressiva, fatta di salotti e circoli raffinati. In mostra molto materiale inedito, disegni, dipinti e fotografie: studiosa di fotografia ha ritratto se stessa e altre artiste testimoniando un'epoca e avvicinando, quasi facendo convergere, i suoi scatti con i ritratti a pennello. La scelta di Brooks in pittura vira verso colori che sono divenuti la cifra che la contraddistingue, un inesauribile variare tra i toni del grigio, che riporta ai suoi scatti in bianco e nero, e del rosa. In mostra il ritratto di Cocteau negli anni Dieci a Parigi, Gabriele D'Annunzio, Natalie Clifford Barney, e Ida Rubinstein tra gli altri. Le due stanze dedicate ai disegni di Brooks, che furono esposti una sola volta, a Parigi nel 1931, mettono a fuoco l'importanza che ebbe per l'artista il disegno sin da giovanissima, come attesta anche la biografia. Si tratta di opere a matita su carta, quasi tutte delle stesse contenute dimensioni, raccolte in cicli e con titoli definiti, Brooks parla dei suoi disegni come “un'espressione della mia anima, come la poesia per colui che scrive”.

Al secondo piano lo spazio illuminatissimo e affacciato sui tetti della città ospita gli scatti di Sarah Moon. Sono fotografie del 2015 in bianco e nero stampate a getto d'inchiostro e ai sali d'argento che ritraggono dettagli, frammenti, pezzi del mondo Fortuny. Un viaggio solitario e privato, che riporta agli scatti in bianco e nero dello stesso Mariano, coglie la vita intima del Palazzo di oggi, rinvia ai disegni e ai ritratti lunari di Brooks, incontra e avvolge Henriette intenta al suo Delphos, sembra richiamare alla luce del piano Erme e Saturni di Barbarigo e, infine, si affaccia ai vetri dove tutto è Venezia.

«Inverno a Palazzo Fortuny”
Venezia
Prorogata fino al 1° maggio

http://fortuny.visitmuve.it/

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