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Da «Ave, Cesare!» a «Fuocoammare», i 10 film…

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FESTIVAL DI BERLINO

Da «Ave, Cesare!» a «Fuocoammare», i 10 film più attesi della Berlinale

In programma dall'11 al 21 febbraio, il Festival di Berlino 2016 propone un cartellone ricchissimo, diviso tra grandi nomi e possibili sorprese. Per provare a mettere ordine tra le tante proposte, ecco i dieci titoli imperdibili della kermesse tedesca:

Ave, Cesare! dei fratelli Coen – Il film d'apertura del Festival è anche il più atteso dell'intera kermesse. È una commedia ambientata negli ultimi anni dell'età d'oro di Hollywood, con al centro la lavorazione di un film minata da una serie di imprevisti: un “fixer”, una figura pagata dagli Studios per risolvere problemi, dovrà controllare che gli attori non facciano colpi di testa e risolvere ogni inconveniente. Cast di prim'ordine (da Scarlett Johansson a George Clooney, passando per Josh Brolin, Ralph Fiennes e tanti altri) diretto da due dei migliori registi del cinema americano contemporaneo.

A Lullaby to the Sorrowful Mystery di Lav Diaz – Osannato dalla critica di tutto il mondo, autore di film torrenziali incentrati sulla storia delle Filippine (il suo paese natale), Lav Diaz entra in concorso a Berlino per la gioia dei tanti cinefili che esaltano lo spessore delle sue opere, caratterizzate da una narrazione di grande profondità e da una forma curata fino al minimo dettaglio. Un evento imperdibile.

Zero Days di Alex Gibney – Uno dei più grandi documentaristi viventi (autore di «Taxi to the Dark Side» e «Mea Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio») è pronto a dire la sua nel concorso berlinese. Gibney porta nella capitale tedesca la sua ultima pellicola, un film che parla di cybercrimini e minacce perpetrate in rete. La sensazione è quella di un titolo che sconvolgerà la platea della Berlinale.

Midnight Special di Jeff Nichols – Quarto lungometraggio firmato da uno dei più promettenti nuovi registi del panorama americano, è un film di fantascienza con protagonisti un padre e un figlio con dei poteri speciali. Nel cast Adam Driver, Kirsten Dunst e Michael Shannon, attore che per Jeff Nichols era stato semplicemente straordinario nel cult «Take Shelter» (2011).

Chi-Raq di Spike Lee – Non tutti i grandi film sono inseriti all'interno della competizione. Il titolo più atteso fuori concorso è l'ultima fatica di Spike Lee che, secondo la critica americana, è tornato finalmente ai livelli dei suoi film migliori. È una trasposizione in chiave contemporanea della Lisistrata di Aristofane. Curiosità a mille.

Fuocoammare di Gianfranco Rosi – L'unico lungometraggio italiano in concorso è un documentario ambientato a Lampedusa e dedicato al tema dei migranti. Rosi, già vincitore del Leone d'oro alla Mostra di Venezia del 2013 con «Sacro GRA», punta al premio più importante del festival: ce la farà a conquistare il prestigioso Orso d'oro?

L'avenir di Mia Hansen-Løve – Moglie del grande Olivier Assayas, Mia Hansen-Løve ha dimostrato di non essere soltanto la consorte del suo celebre marito, ma anche un'autrice dotata di notevole sensibilità. Questo nuovo dramma, con protagonista un'insegnante di filosofia, potrebbe esserne l'ennesima dimostrazione. Nel ruolo principale c'è una certa Isabelle Huppert, che già si candida al premio di miglior attrice della kermesse.

Death in Sarajevo di Danis Tanovic – Alcuni pensano che Tanovic si sia definitivamente perso dopo l'esordio con «No Man's Land» (2001), ma chi era a Berlino nel 2013 ha potuto assistere alla sua rinascita artistica con l'ottimo «An Episode in the Life of an Iron Picker», premiato dalla giuria. «Death in Sarajevo» dovrà essere la conferma che il suo talento non si è spento col passare degli anni.

The Commune di Thomas Vinterberg – Vinterberg («Festen», «Il sospetto») non sempre azzecca i film, anzi, ma quasi mai lascia indifferenti, e tanto basta ai suoi numerosi fan. Questa nuova pellicola racconta di una comune danese degli anni Settanta e si prepara a dare filo da torcere agli altri titoli in concorso. Il protagonista è il sempre affidabile Ulrich Thomsen.

A Quiet Passion di Terence Davies – Attesissimo biopic su Emily Dickinson, inserito fuori concorso, che vede dietro la macchina da presa uno degli autori più sensibili della scena contemporanea. Il britannico Davies («Voci lontane… sempre presenti») raramente sbaglia e questo potrebbe essere l'ennesimo tassello di un personale mosaico composto quasi unicamente da ottimi film.

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