Compiuti ottant'anni disse di aver imparato a non fumare, a non bere e a lasciar perdere certe frequentazioni femminili: “Sono stato sposato con una donna europea, le americane spaventano perché mi sfidano. Il mio povero papà mi ha insegnato tutto in merito: c'è solo un modo per combattere con una donna, ed è prendere il tuo cappello e filartela”. Strano a dirsi ma è grazie alle donne più importanti della sua vita, e alla famiglia, che la collezione d'arte di Anthony Quinn è arrivata intatta fino a noi. Ed è tramite la direttrice e curatrice del Mana Contemporary, Ysabel Pinyol, che uno sguardo più intimo, pensato e “libero” sull'attore premio Oscar per Brama di vivere e Viva Zapata! è possibile.
Nato a Chihuahua, Messico, attore per Fellini in La Strada e star nell'epico Lawrence d'Arabia di David Lean, Quinn possedeva una collezione di opere d'arte dall'effetto dirompente: dopo la morte, avvenuta nel 2001, ogni pezzo somiglia ancor di più a un tassello di viaggi e passioni personali, dei taccuini in libera uscita. Il punto cardinale di un mondo antico senza “io e noi”, una sorta di spray antiasma sopra il cinema, capace di frullare nuvole di Messico, Irlanda, western e personaggi come il Papa e Zorba il greco. Tutto racchiuso in una bussola del tempo.
Nell'esposizione The T'ang Horse: The Passions of Anthony Quinn, fino al primo agosto a Jersey City, la verità su Quinn e i suoi promemoria creativi fa rotta verso l'arte visiva: oltre tremila oggetti esposti che includono sculture, libri rari, maschere africane, mobili antichi, uova decorate, rocce e frammenti di corallo. Il nome della mostra prende spunto da una scultura di cavallo in ceramica cinese, il primo oggetto collezionato da Quinn adolescente. Secondo lo studioso Jay Parini, ci trovavamo al cospetto di “un attore e un artista che non ha mai cessato di creare opere coinvolgenti, non importa quale fosse la sua tela”. Nato in Messico e cresciuto a Los Angeles, Quinn non solo era collezionista e attento osservatore delle tradizioni più disparate ma ha coltivato l'amore per l'arte sin da ragazzo, tentando di formarsi come architetto e interior designer prima di posteggiare le sue mani sulla Hollywood Walk of Fame; ha studiato al fianco di Frank Lloyd Wright, dopo la vittoria del premio Taliesin. 200 film in 60 anni di carriera e un'associazione, la Anthony Quinn Foundation, in prima linea per il supporto economico, sociale e culturale dei giovani. Futuri art dealer.
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