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Settimana live anni Novanta con Massive Attack e Skunk Anansie

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Settimana live anni Novanta con Massive Attack e Skunk Anansie

Inghilterra, anni Novanta. Da un lato il trip hop, dall'altro lo skunk rock. Da un lato la scena di Bristol con i Massive Attack, dall'altro l'incredibile miscela di suggestioni sonore che offriva Londra e gli Skunk Anansie a fare breccia nel circuito mainstream. Chi ha vissuto quella stagione e se la ricorda bene questa settimana avrà di che divertirsi con i concerti in cartellone in giro per l'Italia.

Partiamo dai Massive Attack, il longevo progetto di Robert Del Naja e Grant Marshall con una manciata di dischi all'attivo ma spesso decisivi, come l'esordio di «Blue Lines» (1991) o l'exploit di «Mezzanine» (1998). Dopo cinque anni di pausa tornano in tour e toccano anche lo stivale: due date al Fabrique di Milano, venerdì 12 e sabato 13 febbraio, poi domenica 14 febbraio al Gran Teatro Geox di Padova. Ruolo di gruppo spalla affidato agli Young Fathers.

Se a quella particolarissima commistione tra elettronica, hip hop, psichedelia e sperimentalismi vari che risponde al nome di trip hop già a quell'epoca preferivate sonorità rock decisamente più ruvide, molto probabile che siete tra quanti hanno messo sold out, per mercoledì 17 febbraio, l'Alcatraz di Milano: Skin e i suoi presenteranno «Anarchytecture», sesto album in studio uscito il mese scorso dopo quattro anni di silenzio al grido di «Love Someone Else».

Per chi ama l'elettronica, tendenza deep house, si segnala l'esibizione, martedì 16 febbraio sempre all'Alcatraz, dei fratelli Guy e Howard Lawrence, meglio noti come Disclosure, mentro per gli appassionati di heavy metal l'appuntamento è per venerdì 12 febbraio al Deposito di Pordenone con gli svedesi Ghost. In ultimo, jazz per palati fini con il virtuoso della fisarmonica Richard Galliano in solitaria, lunedì 15 febbraio, al Teatro Argentina di Roma e con il chitarrista Sylvain Luc, martedì 16 febbraio, a Cervignano del Friuli (Udine) in un particolarissimo omaggio alla grande Edith Piaf.

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