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Botticelli ispiratore supremo

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Botticelli ispiratore supremo

La mostra “Botticelli Reimagined” allestita presso il Victoria & Albert Museum di Londra
La mostra “Botticelli Reimagined” allestita presso il Victoria & Albert Museum di Londra

LONDRA - Un viaggio a ritroso nel tempo che parte oggi e arriva a destinazione nella Firenze del Rinascimento: questa la mostra “Botticelli Reimagined” che apre questo fine settimana al Victoria & Albert Museum di Londra.
Non si tratta di una retrospettiva dell'artista fiorentino, tutt'altro. L'idea, originale quanto inusuale, è di esplorare la grande influenza che Botticelli ha avuto sugli artisti del passato e che continua ad avere sull'arte contemporanea.

La sua Venere e la sua Flora, ad esempio, si sono dimostrate fonti inesauribili di ispirazione per opere che a volte sono un dichiarato omaggio, a volte una banale copia, a volte una parodìa o una provocatoria caricatura.
La prima parte della mostra è dedicata al presente ed è decisamente varia: spazia dalla Venere rivista e colorata da Andy Warhol alle statuine di plastica che si possono acquistare nelle bancarelle per turisti a Firenze, dagli abiti in tessuto stampato con immagini della Venere della collezione 1993 di Dolce & Gabbana alla copertina del disco ArtPop di Lady Gaga creata da Jeff Koons.
Nel quadro “Venus after Botticelli” l'artista cinese Yin Xin capovolge l'ideale di bellezza occidentale dando alla sua Venere fattezze asiatiche, mentre il fotografo brasiliano Vik Muniz collega la celebre immagine alla consapevolezza ambientale di oggi con Venere che emerge da un mare di spazzatura. Ci sono opere di René Magritte e di Cindy Sherman, di Raoul Dufy e di David LaChapelle, di Robert Rauschenberg e di Salvador Dalí.

La seconda parte della mostra è dedicata all'Ottocento e in particolare ai Pre-Raffaelliti che riscoprirono Botticelli dopo oltre trecento anni di oblìo. Attratti dalle opere dell'artista fiorentino per la semplicità delle sue composizioni, i contorni nitidi, i drappeggi svolazzanti e i colori decisi, i Pre-Raffaelliti acquistarono i suoi quadri e ne fecero copie, introducendo Botticelli a una nuova generazione di artisti. Ognuno trovò nelle sue opere qualcosa a cui ispirarsi: Dante Gabriele Rossetti e Edward Burne-Jones guardarono alle sue figure femminili come ideali di bellezza, William Morris invece studiò i dettagli dei fiori e delle piante della Primavera.
La terza e ultima parte della mostra è la più tradizionale, e raccoglie un numero incredibile di quadri e disegni – circa 50 – di Botticelli o della sua bottega, con alcuni capolavori e alcune dubbie attribuzioni. Mancano la Nascita di Venere e la Primavera, che sono troppo fragili per lasciare gli Uffizi, ma si possono ammirare Pallade e il Centauro del 1482, numerosi tondi con diverse versioni della Madonna con il bambino, la Natività Mistica del 1500, unico quadro firmato e datato dall'artista, la Pentecoste del 1505, oltre ai disegni per illustrare La Divina Commedia in prestito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana.
La mostra finisce come era iniziata, con la Venere: due splendidi quadri da Torino e Berlino, che sembrano sottolineare quanto pallide siano le imitazioni viste nella prima sala. Il percorso a ritroso della mostra funziona perchè si passa dal ridicolo al sublime.

Botticelli Reimagined
5 marzo – 3 luglio 2016
Victoria and Albert Museum, Londra
www.vam.ac.uk

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