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Addio all’attore Riccardo Garrone

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cinema

Addio all’attore Riccardo Garrone

  • –di S.Bio.
(Olycom)
(Olycom)

È morto a Milano Riccardo Garrone. L'attore, che avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 1 novembre, è stato uno dei pilastri della commedia all'italiana. Dopo l'accademia drammatica e l'esordio con Mario Mattoli (Adamo ed Eva) ha lavorato con tutti i grandi nomi da Fellini (La Dolce Vita) a Mario Monicelli, Dino Risi, Luigi Zampa, Ettore Scola, Damiano Damiani. Fu don Fulgenzio in «Venezia, la luna e tu», il fusto in «Belle ma povere», il poliziotto in «Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo».

Non sfigura però nei ruoli drammatici, come ne «Il bidone» e «La dolce vita» di Federico Fellini, «La romana» di Luigi Zampa e «La ragazza con la valigia» di Valerio Zurlini. Nel 1983 Garrone ha interpretato, nel film «Fantozzi subisce ancora» (il quarto dell'intera saga di Fantozzi), il personaggio del geometra Calboni. La sua popolarità è tornata a crescere con gli spot pubblicitari Lavazza nel ruolo di san Pietro, interpretato con Tullio Solenghi, Paolo Bonolis e Luca Laurenti.

Nel 1998 interpreta il ruolo di Nicola Solari nella serie televisiva «Un medico in famiglia». Tornerà ad indossare i panni di Nicola Solari nel 2004, nella quarta stagione di «Un medico in famiglia», ma prenderà parte solo a due episodi. In teatro, dal 1987 al 1991 collabora con la compagnia di Antonella Steni. Nel 1990 lavora al Teatro Sistina interpretando la commedia musicale «Aggiungi un posto a tavola» nella parte della voce di Dio. Dal 1995 poi l’interpretazione di diverse campagne pubblicitarie per la Lavazza nel ruolo di San Pietro fino a quando nel 2014, data l'età avanzata, si ritira dall'attività.

Oggi Riccardo Garrone è ricordato più per essere stato San Pietro per la Lavazza che Dio per Garinei e Giovannini, ma è solo l'ultimo attore la cui carriera è stata cannibalizzata da uno spot. Vero è però che nel giorno della sua scomparsa, tutti lo ricordano proprio nel ruolo del primo fra gli apostoli. Eppure Riccardo Garrone era stato scelto da Garinei e Giovannini per essere “la voce di Dio” e forse chissà oggi potrà gioire di questa interpretazione che lo aveva avvicinato già in vita all’Infinito.

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